parrocchia di San Michele sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Como. La chiesa di San Michele di Cavallasca risulta elencata nella pieve di Zezio, nel quartiere di porta Monastero, fin dalla fine del XIII secolo (Perelli Cippo 1976).
La parrocchia di San Michele figura negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo Ninguarda alla fine del XVI secolo nella pieve di Zezio; il numero dei parrocchiani era di 170 di cui 80 comunicati (Visita Ninguarda 1589-1593).
Nel compendio delle croniche del clero della diocesi di Como risalente al 1619 la chiesa di Cavallasca figurava tra le parrocchie rurali della pieve di Zezio (Compendio delle croniche 1619). Nel 1651 la parrocchia di San Michele di Cavallasca risultava compresa nella pieve della cattedrale, volgarmente detta di Zezio (Ecclesiae collegiatae 1651).
Nel 1768, durante la visita del vescovo Giambattista Mugiasca nella pieve di Zezio, nella chiesa parrocchiale di San Michele erano istituite la confraternita del Santissimo Rosario; la confraternita del Santissimo Sacramento; la confraternita dei Dolori della Beata Vergine Maria, che risultavano tuttavia unite in un solo corpo. Il numero dei parrocchiani era di 281 di cui 175 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Cavallasca esistevano gli oratori pubblici dei Santi Carlo e Antonio di Padova in Sottovigna, di giuspatronato del conte Giuseppe Imbonati; Beata Vergine Maria Assunta in Cielo in Dasia, di giuspatronato del conte Nicolò Porta di Como; l'oratorio privato in casa del conte Giuseppe Imbonati. La parrocchia era di libera collazione (Visita Mugiasca, Pieve di Zezio).
Nello stato di tutte le chiese parrocchiali della città e diocesi di Como spedito dal vescovo Mugiasca al governo di Milano nel 1773, i redditi del parroco risultavano derivare da fondi beneficiali per lire 286; da decime e primizie per lire 332; dalla comunità in danari per lire 6.10; da emolumenti di stola per lire 25 (Nota parrocchie diocesi di Como, 1773). Nel 1781, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Michele possedeva fondi per 59.11 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 262 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nel 1788 la parrocchia di San Michele, compresa nella pieve di Zezio, era di libera collazione. Il numero dei parrocchiani era di 300. Entro i confini della parrocchia di Cavallasca esistevano due oratori rispettivamente di patronato Imbonati e Lombra (Sistemazione parrocchie diocesi di Como, 1788).
Secondo quanto si desume dal confronto con la "nuova divisione dei distretti compresi nel Regno d'Italia e spettanti alla diocesi di Como per le scuole normali" compilata nel 1816, la parrocchia di Cavallasca risultava elencata tra le parrocchie della pieve di Zezio (Distrettuazione pievana diocesi di Como, 1816).
Nel 1901, anno della visita pastorale del vescovo Teodoro Valfré di Bonzo nella pieve e vicariato di Zezio, i parrocchiani erano 680, compresi gli abitanti delle frazioni di Brivi, Dasa, Piazza, Colombirolino. Nel territorio parrocchiale esistevano gli oratori di San Rocco in Colombirolino; Santi Carlo e Antonio di Padova, del beneficio Imbonati. Nella chiesa parrocchiale erano erette la confraternita maschile del Santissimo Sacramento e la confraternita femminile del Santissimo Rosario. La parrocchia era di nomina vescovile (Visita Valfré di Bonzo, Città e Pieve di Zezio).
Dal 1938 la parrocchia di San Michele di Cavallasca è stata compresa nel vicariato foraneo di San Fermo (decreto 1 gennaio 1938 I/2b) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1938), fino al decreto 29 gennaio 1968, in seguito al quale fu assegnata alla zona pastorale II di Como sud e al vicariato di Como sud (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968); con decreto 10 aprile 1984 è stata inclusa nel vicariato B di Como sud (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Marina Regina ]
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