territorio di Casalmaggiore 1757 - 1786
Nel compartimento territoriale dello Stato di Milano, pubblicato con editto del 10 giugno 1757 (editto 10 giugno 1757), la città di Casalmaggiore fu capoluogo di un autonomo compartimento che comprendeva la Vicinanza e le frazioni di Agoiolo, Brugnolo, Caminata, Cappella e Gambalone, Casal Bellotto, Fossa Caprara, Quattro Case, Rivarolo del Re, Roncadelle, Staffolo, Vico Belignano, Vico Bonghisio, Vico Moscano, Villa Nova, che venivano considerate sue adiacenti ville nella “riforma al governo della città e territorio di Casalmaggiore”, promulgata con editto del 2 giugno 1756 (editto 2 giugno 1756). Lo scopo della riforma era quello di fare della città, vicinanze e ville adiacenti un solo territorio e di sottoporre un unico Corpo di estimati ad un’unica imposta per sostenere le spese necessarie “per i bisogni locali, tanto della città che delle ville” (art. 1). Il consiglio generale era composto dai decurioni che già lo componevano e ad esso fu affidata “la generale amministrazione della città e provincia di Casalmaggiore”; eleggeva i quattro prefetti del patrimonio, due estratti a sorte tra i primi diciotto estimati della provincia, residenti, di maggiore età e laici, uno, scelto tra i dottori collegiati e l’ultimo eletto liberamente (artt. 13 – 18); ai prefetti, che duravano in carica solo un anno, era affidato il giudizio delle cause in materia di carichi civili e estimi, salvo l’appello al Tribunale Regio di Milano (artt. 19 e 20). Il consiglio era presieduto da un ministro o assistente regio, che vigilava sull’osservanza delle norme, poteva sospendere l’esecuzione delle delibere, se ritenute contrarie agli interessi regi e relazionava con rapporti periodici al magistrato regio di Milano, al quale andavano anche inviati i rendiconti finanziari e che doveva dare l’autorizzazione per istituire nuove imposte e per contrarre debiti (artt. 21 e 22). Il consiglio nominava l’oratore residente a Milano, scegliendolo tra i giurisperiti collegiati; eleggeva un commissario tesoriere della provincia, due revisori dei conti, i prefetti alla sanità, i prefetti alle vettovaglie e i prefetti degli argini e delle strade (artt. 23 e seguenti) (Mozzarelli 1982; Liva 1998). La promozione a città a Casalmaggiore, decretata il 6 maggio 1754, e la riforma particolare per la città e provincia di Casalmaggiore costituiscono un’anomalia nel quadro delle riforme teresiane relative all’amministrazione delle provincie e delle comunità dello stato: benchè proclamata città e capoluogo di provincia Casalmaggiore era in realtà priva di contado e in essa amministrazione comunale e amministrazione provinciale finivano per coincidere (Capra 1987).
Secondo il compartimento territoriale pubblicato con editto del 26 settembre 1786 Casalmaggiore con la Vicinanza e le frazioni di Agoiolo, Brugnolo, Caminata, Cappella e Gambalone, Casal Bellotto, Fossa Caprara, Quattro Case, Rivarolo del Re, Roncadelle, Staffolo, Vico Belignano, Vico Bonghisio, Vico Moscano, Villa Nova divenne capoluogo del distretto omonimo, delegazione II della neo costituita provincia di Bozzolo (editto 26 settembre 1786 c).
Secondo la disposizione sovrana del 10 luglio 1788 fu stabilito che in Casalmaggiore vi fosse una Congregazione municipale competente sia per gli affari della città che del suo distretto, sempre tuttavia in subordine all’intendente politico residente in città e che la congregazione fosse costituita da un prefetto e da quattro assessori. (Grandi 1856 –1858, ad vocem).
ultima modifica: 03/04/2006
[ Valeria Leoni ]
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