comune di Sesto sec. XIII - 1757
Nel 1298 quando il vescovo di Cremona investe gli uomini di Sesto del feudo dello stesso Sesto, la comunità aveva già una struttura istituzionale definita: nel documento infatti sono citati l’arengo, costituito da tutti gli abitanti, i consoli e il massaro del comune (Astegiano 1895-1898, I, p. 394, n. 1154; Menant 1993, p. 497). Nel 1451 Sesto è menzionato tra la terre, le ville e i luoghi “que nunc obediunt civitati Cremone”, afferenti alla Porta Ariberti (Elenco comuni contado di Cremona, 1451). Sesto è elencato tra i comuni del Contado di Cremona nel 1562 (Repertorio scritture contado di Cremona, sec. XVI-XVIII) ed elencato sempre tra i comuni del Contado nel 1634 (Oppizzone 1644). Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751 Sesto era una comunità della provincia superiore del Contado cremonese, dato confermato anche dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento, datate 1751 (Compartimento Ducato di Milano, 1751; Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3054).
Dalle risposte ai 45 quesiti emerge che il comune, non infeudato, era amministrato dal consiglio generale, costituito dagli iscritti all’estimo rurale, che si riuniva con avviso dato a viva voce dal console e al suono della campana, con l’intervento dell’assistente regio, del deputato e del cancelliere, per la pubblicazione del riparto dell’imposte, l’elezione degli ufficiali del comune e per affari di particolare importanza. Il governo ordinario del comune era affidato al deputato, al cancelliere e al console, mentre il tesoriere, nominato per pubblico incanto, espletava le operazioni relative alla riscossione delle imposte.
Alla metà del XVIII secolo il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Cremona e il console, tutore dell’ordine pubblico, prestava giuramento alla banca criminale della provincia superiore della curia pretoria.
All’epoca la comunità contava 1087 anime. (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3054)
ultima modifica: 13/10/2003
[ Valeria Leoni ]
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