territorio di Due Miglia sec. XVI - 1757
Nella relazione diretta alla real giunta del censimento e redatta nel 1752 è fornita una dettagliata descrizione del territorio detto dei Due Miglia e del modo in cui esso si regolava dal punto di vista fiscale ed amministrativo.
Secondo quanto in essa riferito il territorio dei Due Miglia era situato lungo le rive del dugale chiamato Cerca che trae le sue acque dal Naviglio civico, scorre intorno alla città e va a sfociare in un canale chiamato Morta che si getta quindi nel Po. Il territorio che si trova tra il dugale Cerca e la città si chiamava Corpi Santi dentro l’acqua e in esso vi erano solo poche case, i cui abitanti non appartenevano all’Università delli Due Miglia e venivano considerati come se fossero abitanti nella città. I Corpi Santi comprendevano anche una porzione di terreno, non circondata dal dugale Cerca, fuori della porta detta la Mosa, chiamato il Bosco. I terreni dei Corpi Santi e quelli del Bosco erano tutti descritti nell’estimo civile. All’esterno di questa fascia si trovava il territorio dei Due Miglia chiamato anche Chiusure e Corpi Santi fuori dell’acqua: i beni in esso situati erano stimati in parte all’estimo civile, in parte erano terre ecclesiastiche, e in parte erano iscritti all’estimo rurale. Gli iscritti all’estimo civile pagavano le tasse con la città, i possessori di perticato rurale e gli abitanti pagavano le tasse sul perticato e personale con il Contado. Quindi vi erano tre Università: una composta dai possessori dei beni civili, l’altra dai possessori dei beni rurali e la terza dagli abitanti chiamata l’Università personale.
Gli abitanti censiti ed estimati con il Contado godevano naturalmente di un trattamento di netto sfavore, ragione questa dello scontento di coloro che appartenevano alle due Università rurale e personale. Costoro sostenevano infatti che il territorio delle Due Miglia non era sempre stato censito ed estimato con i rurali. Negli statuti del 1388 il territorio dei Due Miglia era compreso nei borghi antichi della città: in essi infatti si disponeva che il riparto dei carichi per il mantenimento delle strade maestre dovesse essere fatto fra le terre e le ville del vescovado di Cremona e si dichiarava che i luoghi interessati a tale riparto erano quelli situati all’esterno della fossa dei borghi, della quale non rimanevano più tracce e che, secondo elementi riportati dal Campi nel 1585, doveva essere andata distrutta all’inizio del secolo. Non era possibile sostenere con certezza che le Due Miglia si trovassero all’interno della fossa dei borghi, come è tuttavia molto probabile, ma la mancata menzione delle Due Miglia tra le comunità che dovevano sostenere la manutenzione delle strade maestre induceva gli estensori della relazione citata a ritenere che il territorio non fosse considerato parte del contado. Dopo l’imposizione del mensuale nello Stato di Milano “seguì la divisione per ciò che riguarda il carico fra le città e Contadi precedentemente regolati anche in questa parte dai magistrati e ufficiali della città”. Nelle riforme dell’estimo rurale del Contado cremonese nel 1562 e nel 1584 gli “uomini del Due Miglia” furono estimati con il Contado. Nel 1669 cominciò una vertenza tra il Contado e le Due Miglia. “Era in quel tempo il Due Miglia ridotto a contrade ventitre essendo quella del Mezzano Chitantolo oltre Po stata, dicesi, donata al signor duca di Parma in occasione delle suddette guerre e ciacuna aveva un capo appellato colonello a cui venivano diretti gli ordini dalli governatori del Castello per mezzo di un ufficiale che si appellava il comendatore.” Le ventitre contrade che all’epoca costituivano le Due Miglia erano dette di Croce e Terra Amata, di Soncino, di San Sigismondo, di Batalione, di San Chierico, di Porcelasco, di Bagnara, di Milano, del Forcello de’ Ronchi, di San Bernardo, di Santa Cristina, del Boschetto, di San Colombano, di Gambonino, di Roncacesca, di Picenengo, di San Felice, di Castelleone, de Gerre de’ Borghi, di Marasco, di Valverda, degli Apostoli e di Machetto.
Dopo la conclusione della causa, in data 23 giugno 1677 furono approvati dal senato di Milano i “capitoli per il nuovo governo dell’Univerità personale delli Due Miglia” secondo i quali dovevano essere eletti 24 uomini, cioè dodici benestanti rurali e dodici che non possedevano beni stabili, che dovevano a loro volta nominare ogni anno sei deputati rurali, tre della parte superiore e tre della parte inferiore del territorio delle Due Miglia, e tre possessori civili dei beni nelle Due Miglia, ai quali spettava il governo degli uomini delle Due Miglia. Nell’elezione annuale tre dei vecchi deputati rurali e uno dei civili dovevano essere confermati. I 24 deputati formavano la congregazione maggiore, i nove deputati la congregazione piccola.
Alla congregazione piccola fu dato il compito di ridurre il numero delle contrade, accorpandone due o tre in una una come ritenuto più opportuno: le contrade create furono i sei quartieri di Picenengo, Soncino e Boschetto nella parte superiore, San Bernardo, San Felice e Battaglione nell’inferiore. In ciascuna delle contrade da formarsi la congregazione piccola doveva eleggere un console dei rurali, abitante nelle Due Miglia con gli stessi compiti dei consoli delle vicinie di Cremona: ogni anno i consoli erano tenuti ad andare con i deputati o con una persona eletta dagli stessi a descrivere il numero delle teste o bocche che si trovavano in ciascuna contrada e dovevano annotare il nome di coloro che si trasferivano nella loro contrada.
Ogni anno l’Università eleggeva un tesoriere per riscuotere le tasse imposte dalla congregazione minore con l’approvazione della congregazione maggiore e che dovevano essere pagate al Contado di Cremona e agli esattori dei dazi.
L’Università degli uomini delle Due Miglia affidava la redazione delle pubbliche scritture a un cancelliere, notaio collegiato di Cremona, mentre l’archivio dell’Università era custodito da un notaio, che interveniva in qualità di sollecitatore nelle cause interessanti l’Università, nella sua casa nella quale l’Università teneva in affitto una stanza per le sue congregazioni. L’Università nominava anche un ragionato.
Alla metà del XVIII secolo il territorio era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Cremona e i consoli prestavano giuramento presso la curia pretoria. Per le cause civili vi era una sola banca per la città e tutto il distretto e perciò i consoli di tutte i sei quartieri delle Due Miglia giuravano presso di essa; per le cause criminali vi erano invece tre banche distinte una per la città, una per la parte superiore della provincia e una per la parte inferiore: perciò i consoli dei tre quartietri di Picenengo, Soncino e Boschetto giuravano presso la banca della provincia superiore, quelli di San Bernardo, San Felice e Battaglione presso la banca della provincia inferiore.
Verso la metà del Settecento il territorio delle Due Miglia contava 4480 anime.
(”Relazione del territorio appellato li Due Miglia all’intorno della città di Cremona diretta all’eccelsa Real Giunta del Censimento Generale dello Stato di Milano”, 1751 e Risposte ai 45 quesiti in Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3052)
ultima modifica: 11/01/2006
[ Valeria Leoni ]
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