notai del comune sec. XVI - 1757

Ogni anno il consiglio generale eleggeva due notai che dovevano esercitare le funzioni di cancellieri del comune e redigere gli atti delll’ufficio dei malefici. I registri e le filze da loro compilati dovevano essere conservati nella cancelleria del comune in uno “scanzello”, presso i notai che avevano le chiavi di esso; successivamente le scritture venivano riposti “in archivio publico” sotto la custodia dei sindaci del comune (Statuti 1532, p. 24, cap. XXXVIII). Nelle risposte ai 45 quesiti datate 1751 si afferma che la redazione delle pubbliche scritture era affidata al cancelliere residente in loco, mentre l’archivio del comune era conservato in un “vestiario con cassettoni, catenacci e chiavi” posto in una stanza pubblica detta la “cancellaria” (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3053).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Valeria Leoni ]