esattore della tassa civile, dei “retrodati” d'estimo e delle condanne sec. XVI - 1756
La carica di esattore della tassa civile era assegnata per pubblico incanto al miglior offerente. L’ufficio generalmente era triennale, ma la durata poteva essere prorogata dal consiglio. Aveva il compito di esigere quella tassa che il comune imponeva al termine di ogni anno per saldare il disavanzo passivo del suo bilancio. Era detta civile perchè doveva essere pagata dagli iscritti all’estimo civile, i cui nominativi erano registrati nel “Libro della scossa”. Per consuetudine l’esattore era tenuto a versare alcune somme dette “onoranze” al conservatore degli ordini, ai cancellieri, ai ragionati e ai tubatori.
L’esattore dei “retrodati” e delle condanne era tenuto a riscuotere la tassa civile da coloro che non l’avevano pagata entro il termine stabilito e le multe inflitte dagli ufficiali del comune per infrazioni di varia natura. Poteva sequestrare i beni dei debitori insolventi, trattenendoli in pegno. I pegni venivano dati in custodia ai tubatori. L’ufficio degli esattori disponeva di un notaio che redigeva e autenticava gli atti. (Meroni 1951, p. 24).
ultima modifica: 19/01/2005
[ Valeria Leoni ]
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