notarii camere actorum sive registri sec. XV - 1797

Nel 1495 Ludovico il Moro stabilì che in tutte le città capoluogo dovessero essere nominati sei notai che dovevano registrare gli atti notarili rogati dai notai della città e del distretto; l’obbligo di registrazione sussisteva anche per gli atti rogati dai notai dei vari uffici cittadini. Ciascun registro doveva essere cartulato, su ogni foglio vi doveva essere il timbro del sigillo del comune, e, all’inizio, il cancelliere apponeva la propria autenticazione nella quale attestava che il registro apparteneva alla Camera actorum e dichiarava di quanti fogli era composto. Le Nuove Costituzioni limitarono l’obbligo della registrazione alle doti, alle donazioni e ai testamenti. (Meroni 1951, p. 26).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Valeria Leoni ]