giudice regio delle vettovaglie sec. XIV - 1786
Era un giudice di nomina ducale e regia e faceva parte della curia pretoria. La sua giurisdizione si estendeva alla città e al distretto e egli divideva le sue competenze con il vicario di provvisione che era a capo dell’ufficio comunale delle vettovaglie. L’ufficio era stato concesso dal duca Francesco II Sforza vita natural durante al capitano Marco Antonio Favagrossa e successivamente fu assegnato dai sovrani spagnoli al figlio Giulio Favagrossa, a Giovanni Battista Ali, al conte Ippolito Persico e Carlo Mainoldi; solo nel 1705 Filippo V fece dono al comune dell’ufficio. Le multe comminate dal giudice andavano a beneficio del comune per il pagamento del corriere dell’ufficio, mentre al giudice competevano i diritti di sentenza; dopo l’istituzione dell’ufficio comunale delle vettovaglie, il comune dispose che al giudice regio spettasse un terzo dei proventi delle multe da lui elevate. Egli esercitava il suo controllo sui pesi e sulle misure delle merci, sulla qualità e sui prezzi delle stesse, sull’osservanza degli ordini emessi dell’ufficio delle vettovaglie che regolavano le modalità del commercio; fino all’istituzione della magistratura dei prefetti all’annona si occupava anche del controllo sull’introduzione e la consegna del grano dal distretto in città (Meroni 1951, pp. 68-69; Statuti 1578, rubr. 556).
ultima modifica: 19/01/2005
[ Valeria Leoni ]
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