comuni delle porte sec. XIII - 1797
Nel XIII secolo è testimoniata l’esistenza dei comuni delle porte che rimasero operanti ancora in pieno Trecento e successivamente. Essi erano: comune di Porta Ombriano, di Porta Pianengo, di Porta Serio e di Porta Rivolta (o Ripalta).
Di essi sappiamo che intorno al 1260 si reggevano secondo propri statuti, che avevano un consiglio e che si riunivano nella chiesa più importante della porta, eleggevano i consoli, amministravano separatamente dalle altre porte le proprie entrate e avevano proprietà immobiliari, intervenivano tra l’altro nella ricostruzione delle strade maestre del territorio cremasco (Albini 1974; Albini 1982; Albini 1988). Gli Statuti del 1536 prescrivevano inoltre che la comunità di ciascuna porta eleggesse ogni anno due campari per sorvegliare il territorio e impedire i danneggiamenti (Statuti di Crema 1536, cc. 105-106).
Nell’estimo del 1685 è citata al posto di Porta Pianengo Porta Nuova (Estimo di Crema e territorio, 1685).
Inizialmente i comuni delle Porte non facevano parte delle ville del contado di Crema e dovevano essere in qualche misura dipendenti dal capoluogo: dall’estimo del 1685 risulta tuttavia che due tra essi il comune di Porta di Ombriano e il comune di Porta Nuova dovevano avere raggiunto un grado di maggiore autonomia, dal momento che sono estimati a parte (Estimo di Crema e territorio, 1685).
ultima modifica: 13/10/2003
[ Valeria Leoni ]
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