parrocchia di San Giacomo Maggiore sec. XV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Crema; fino al 1580 appartenne alla diocesi di Piacenza.
La prima attestazione della chiesa di San Giacomo risale al secolo XII, quando il 27 giugno 1257 per decreto del vescovo di Piacenza Alberto Prandoni la chiesa di San Giacomo venne concessa ai frati eremitani di Sant’Agostino, provvedimento confermato dalla bolla di Alessandro IV del 4 luglio 1257 (Lucchi 1980). Nella prima metà del secolo XIV, i frati lasciarono la chiesa che fu affidata al clero secolare (San Giacomo Maggiore; Remagnino 1976-1977). Nel 1332 si insediarono nel circondario di San Giacomo i frati predicatori che eressero la chiesa e il convento di San Domenico; nello stesso secolo fu eretto il monastero di San Bartolomeo, soppresso nel 1752 (Lucchi 1980). Alla metà del secolo XV risalgono le prime attestazioni del rettore di San Giacomo, che nel 1458 e nel 1461 era già dotato di prerogative parrocchiali (Estratti Benzone, 1268-1519, n° 7, 1458 ottobre 2; Verga Brandirali 1991). Il 28 ottobre 1473 venne istituita in San Giacomo la confraternita della Beata Vergine Annunciata, e tra il 1465 e il 1512 venne interamente riedificata la chiesa (Ronna 1787-1792). Il parroco di San Giacomo, un rettore secolare, venne nuovamente nominato nel 1518 (Lasagni 1993). Nella chiesa parrocchiale venne eretta il 5 febbraio 1532 la confraternita del Santissimo Sacramento (Scarpini 1871). Con la Bolla “Super Universas” di Gregorio XIII dell’11 aprile 1580, la chiesa parrocchiale prepositurale di San Giacomo entrò a far parte della diocesi di Crema (Diocesi di Crema 1993): essa fu visitata dai visitatori apostolici Gian Battista Castelli nel 1579 (Visita Castelli 1579) e Girolamo Regazzoni nel 1583 (Visita Regazzoni 1583). All’epoca nel circondario della parrocchia era compreso l’oratorio di Santa Maria ad Elisabeth sede dei Disciplini di Porta Ripalta, i cui statuti furono editi nel 1565, che vennero poi soppressi nel 1810; negli anni immediatamente successivi furono istituiti l’ospedale degli Infermi, le Zitelle di San Carlo e la confraternita di San Giovanni Decollato (Lucchi 1980). Il 5 maggio 1579 venne istituita nella parrocchia la confraternita della Carità, che promosse la costruzione della chiesa di San Giovanni; con la soppressione della confraternita nel 1810 la chiesa divenne sussidiaria della parrocchia di San Giacomo (Ronna 1787-1792; Lucchi 1980). La chiesa parrocchiale venne consacra dal vescovo Gian Giacomo Diedo il 20 maggio 1593 (Scarpini 1871). Nel secolo successivo la parrocchia di San Giacomo comparve nelle visite pastorali tra le parrocchie urbane di Crema (Visita Diedo IX 1611). Nel secolo XVIII venne istituita la confraternita di Sant’Andrea Avellino (Savoia 1993; Lucchi 1980). A partire dal 1748, la chiesa parrocchiale fu nuovamente ricostruita (San Giacomo Maggiore; Lucchi 1980). Nel 1752 la parrocchia di San Giacomo contava 1467 anime (Status animarum diocesi di Crema, 1751-1752). La parrocchia di San Giacomo è attestata nelle visite pastorali dei secoli XVIII e XIX tra le parrocchie urbane di Crema (Visite Lombardi 1752-1777; Visita Ferré 1859). Nel 1822 la rendita del beneficio parrocchiale in valuta italiana ammontava a 1559.79; la parrocchia contava 1520 anime (Stato parrocchie diocesi di Crema, 1822). Nel corso del secolo XIX erano presenti nella parrocchia le case delle Suore del Buon Pastore e delle Figlie della Carità Canossiane (Lucchi 1980). Il 18 febbraio 1893 venne istituita nuovamente la confraternita del Santissimo Sacramento (Confraternita SS. Sacramento, Crema 1893). Con la revisione delle strutture territoriali della diocesi attuata nel 1970 (decreto 25 gennaio 1970), la parrocchia di San Giacomo è stata inclusa nella zona pastorale urbana (Guida diocesi Crema 1981; Guida diocesi Crema 1985; Guida diocesi Crema 1988).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Piero Majocchi ]
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