comune di Lecco sec. XIV - 1757
Secondo quanto riportato nelle risposte ai 45 quesiti della real giunta del censimento, nel 1751 Lecco era uno dei venti comuni, “fra loro separati per ragione di quota”, che costituivano la comunità generale di Lecco, allora infeudata al conte Marcellino Airoldi e sotto un solo giudice (podestà) feudale residente a Lecco; i confini tra i diversi comuni erano “confusi per non essere mai stati divisi li terreni”, e rimaneva soltanto separato l’estimo, godendo per il resto promiscuamente le venti comunità le proprietà comunali. Tutti i venti comuni componenti la comunità generale di Lecco avevano il loro consiglio particolare, che si riuniva in occasione della pubblicazione delle imposte, con l’intervento di tutto il popolo; ogni comune, oltre al sindaco e al console, aveva suoi deputati; l’amministrazione e la conservazione del comune, così come la vigilanza sulla giustizia dei riparti, restava incarico del sindaco, che ne rendeva conto al termine del mandato. Ogni comune aveva il suo particolare esattore, che pagava i carichi ordinari, di diaria e censo, e le spese locali spettanti al singolo comune (salario del sindaco, console, prebenda parrocchiale, manutenzione di chiese e straordinari, oltre alle spese della comunità generale) (Risposte ai 45 quesiti, 1751, Lecco).
Con la compartimentazione territoriale che seguì la riforma del governo dello stato di Milano del dicembre 1755, preceduta da una politica di aggregazione dei comuni delineata già nel 1753 (Indice pievi Stato di Milano, 1753), a Lecco fu aggregato Pescarenico.
ultima modifica: 12/06/2006
[ Saverio Almini ]
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