comune di Abbadia sec. XIV - 1757
Comune della riviera di Lecco, appartenne alla comunità della pieve di Mandello.
Nell’anno 833 l’arcivescovo di Milano donò all’abbazia di San Vincenzo in Prato di Milano la badia di San Pietro presso Mandello, dalla quale prese il nome la comunità (Pensa 1974-1977).
A norma degli statuti di Mandello, risalenti agli ultimi anni del XIV secolo, i comuni facenti capo a Mandello (”communia et universitates terrarum”), compresi cioè nella giurisdizione pievana, dovevano nominare un console (con l’obbligo di presentare le denunce al rettore di Mandello), un caneparo e due estimatori per ciascuno (statuti di Mandello sec. XIV; Zucchi 1959).
Dal XV al XVIII secolo, Abbadia fu sempre sottoposta al podestà di Mandello e compresa nella giurisdizione di Mandello, parte dal 1537 del contado della riviera.
Secondo quanto riportato nelle risposte ai 45 quesiti della real giunta del censimento, nel 1751 Abbadia formava un comune (o “consolaria”) aggregato alla comunità generale di Mandello, compresa nella riviera di Lecco, allora infeudata al conte Ercole Sfondrati e dipendente dal podestà feudale di Mandello (presso la cui banca criminale il console era solito prestare giuramento), concorrendo con le altre terre della pieve di Mandello al pagamento dei carichi spettanti alla comunità generale (Risposte ai 45 quesiti, 1751, Mandello).
Con la compartimentazione territoriale che seguì la riforma del governo dello stato di Milano del dicembre 1755, preceduta da una politica di aggregazione dei comuni delineata già nel 1753 (Indice pievi Stato di Milano, 1753), ad Abbadia fu aggregato Borbino.
ultima modifica: 29/05/2004
[ Saverio Almini ]
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