comune di Lierna sec. XIII - 1757
Comune della riviera di Lecco, appartenne alla pieve di Mandello.
Nell’anno 1045 l’arcivescovo di Milano Ariberto lasciava al monastero di San Dionigi di Milano la corte di Lierna, che rimase possesso dei monaci fino al 1202, anno in cui gli uomini di Lierna tramite i loro consoli la riscattarono, vendendo poi ad abitanti di Varenna tutte le terre con la giurisdizione e i diritti già spettanti al monastero. Gli abitanti di Lierna furono dunque quasi tutti massari di quelli di Varenna.
La comunità di Mandello, vantando antichi diritti, si oppose alla sudditanza di Lierna a Varenna: posta la questione in arbitarto tra il 1378 e il 1379, l’esito fu favorevole a quelli di Varenna (Pensa 1974-1977).
Costituivano propriamente il luogo di Lierna le frazioni di Bancola, Casate, Castello, Ciserino, Foppa, Genico, Grumo, Mugiasco, Sornico, Olcianico, Villa (Gretti, Ruzza 1975; Brivio 1985).
Dal XVI al XVIII secolo, Lierna fu sempre sottoposta al podestà di Mandello e compresa nella giurisdizione di Mandello, parte dal 1537 del contado della riviera.
Negli estimi del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti fino al XVII secolo, Erna (Lierna) risulta inserito nella riviera di Lecco (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano).
Secondo quanto riportato nelle risposte ai 45 quesiti della real giunta del censimento, nel 1751 la comunità di Lierna, compresa nella pieve di Mandello e nella riviera di Lecco, era infeudata a Ercole Sfondrati, conte della riviera, al quale corrispondeva annualmente lire 57.2.9 “per antica convenzione”; la comunità era sottoposta all’officio pretoriale (podestà) di Mandello, presso la cui banca criminale prestava il console il suo ordinario giuramento; al podestà, che era allora Paolo Antonio Mornigo, pagava lire 68.8.9 di salario, oltre a lire 3.11.3 annue per la visita delle strade e a lire 15 per assistenza ai conti. Lierna si era “separata dalla comunità generale di Mandello per sentenza magistrale del 1730”, ma le rimaneva aggregata per quanto riguardava “salario del podestà, sua cura, convenzione del feudatario, fatta di strada, manutenzione del pretorio, e simili”. La comunità aveva il suo consiglio ordinario o particolare, formato da dodici consiglieri che erano “li primi estimati, e più abili”, non essendovi altri ufficiali che il solo archivista; il consiglio, convocato ogni anno il 17 gennaio, alla presenza del podestà e notaio, verificava i conti dell’amministrazione e nominava due sindaci, ai quali spettava l’incombenza dell’amministrazione e cura degli interessi del comune; rimanevano competenza del consiglio la discussione delle questioni straordinarie, la pubblicazione delle imposte e taglie, la sottoscrizione dei mandati per le spese del comune. La comunità non aveva cancelliere, ma appunto una persona “destinata per la cura delle pubbliche scritture” (archivista), con salario di lire 8 annue e obbligo di rinnovare “i quinternetti dell’estimo e personale”; l’incarico di esattore veniva appaltato, “con suo rischio di pagare a Milano alla Cassa della provincia”.
Nel 1751 la comunità di Lierna contava 545 abitanti (Risposte ai 45 quesiti, 1751, Lierna).
ultima modifica: 12/06/2006
[ Saverio Almini ]
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