comune di Vassena sec. XIV - 1757
Comune della riviera di Lecco, appartenne alla pieve di Mandello.
A norma degli statuti di Mandello, risalenti agli ultimi anni del XIV secolo, i comuni facenti capo a Mandello (”communia et universitates terrarum”), compresi cioè nella giurisdizione pievana, dovevano nominare un console (con l’obbligo di presentare le denunce al rettore di Mandello), un caneparo e due estimatori per ciascuno (statuti di Mandello sec. XIV; Zucchi 1959).
Dal XV al XVIII secolo, Vassena fu sempre sottoposta al podestà di Mandello e compresa nella giurisdizione di Mandello, parte dal 1537 del contado della riviera, benché si fosse “segregata” dalla comunità generale di Mandello già alla fine del XV secolo (la divisione venne ribadita il 3 agosto 1601).
Negli estimi del ducato di Milano del 1558, Vassena risulta inserita nella riviera di Lecco (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano).
Secondo quanto riportato nelle risposte ai 45 quesiti della real giunta del censimento, nel 1751 la comunità di Vassena, compresa nella pieve di Mandello e nella riviera di Lecco, era infeudata a Ercole Sfondrati, conte della riviera, al quale corrispondeva annualmente il tre per cento di quanto pagava la comunità generale di Mandello (lire 11.1 su 384.15); il console prestava il suo ordinario giuramento presso la banca criminale del podestà di Mandello; al podestà, Paolo Antonio Mornigo, pagava il tre per cento di quanto pagava la comunità generale di Mandello (lire 20.6 su 460.18, comprese le 216 del bargello, oltre a lire 1.20 annue per la visita delle strade). Vassena continuava a pagare per convenzione il tre per cento “di diaria, camerale, fitti di censi, e imposte straordinarie della congregazione di Stato” di quanto pagava la comunità generale di Mandello, corrispondeva nella stessa proporzione per “cero pasquale, ogli santi, fitti di debiti spettanti a detta comunità, manutenzione delle domestiche suppellettili al podestà, recognizione del pretorio e delle strade regie”.
Per quanto riguarda gli organi e gli spetti della vita amministrativa, la comunità di Vassena aveva il suo consiglio particolare, formato dai capi famiglia, che restava convocato dal console porta a porta la sera antecedente a quella fissata per la riunione; un sindaco, eletto all’incanto, con due deputati, uno dei quali di nomina del sindaco, l’altro di tutto il corpo della vicinanza, regolavano il comune e vigilavano a vantaggio pubblico, restando però “del tutto dipendenti dalla vicinanza nelle cose straordinarie”; ogni anno al termine del mandato il sindaco era tenuto alla resa dei conti del suo operato; la comunità non aveva cancelliere, servendosi in caso di bisogno del cancelliere del podestà di Mandello o di altro; non aveva archivio per le pubbliche scritture, ma “una cassa” in cui queste venivano custodite, presso un “particolare di detto commune, senza che li si passi alcun emolumento”; l’incarico di esattore veniva messo all’incanto. Nel 1751 la comunità di Vassena contava 155 abitanti (Risposte ai 45 quesiti, 1751, Vassena).
ultima modifica: 12/06/2006
[ Saverio Almini ]
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