comune di Esino superiore sec. XVI - 1757
Dalle norme consuetudinarie sul governo della Valsassina, raccolte dal sindaco provinciale Michel’Angelo Manzone nel XVIII secolo e dalle risposte fornite ai 45 quesiti della real giunta del censimento nel 1751, si desume che Esino superiore, nella squadra dei Monti, era, insieme a Esino inferiore, uno dei comuni (o comunità, ma anche citato semplicemente come terra o luogo) subordinati e sottoposti alla comunità generale della Valsassina. Tutti i comuni compresi nella comunità generale erano regolati da un console, che ordinariamente prestava giuramento alla banca del podestà ad Introbio, e da propri sindaci, eletti dalle rispettive vicinanze, responsabili dell’amministrazione e conservazione del patrimonio vicinale; sovente i comuni avevano anche un cancelliere, che formava i riparti (compito altrimenti spettante al sindaco) e un esattore, che riceveva l’incarico mediante appalto effettuato dal singolo comune. In ogni terra della Valsassina si formavano quindi le taglie, che venivano poi ripartire su ogni “particolare interessato a regola del maggior o minor estimo”, ed erano fatte “per la maggior parte sopra li focolari, parte sopra il bestiame del luogo, non tenendosi da tutte (le terre) lo stesso metodo e regola”.
I consiglieri componenti il consiglio generale di valle erano deputati (spesso riconfermati per lungo tempo) dalle rispettive comunità (Risposte ai 45 quesiti, 1751, Valsassina; Regolamento della Valsassina, sec. XVIII).
Nella notificazione del personale del ducato di Milano (Compartimento Ducato di Milano, 1751), Esino superiore era elencato, senza dignità di comune, sotto la pieve di Perledo (unita alla Valsassina).
Il comune di Esino superiore compare autonomamente nella compartimentazione territoriale dello stato di Milano (editto 10 giugno 1757), ma è computato come una sola comunità insieme a Esino inferiore nel prospetto dei comuni componenti la comunità generale della Valsassina dopo la riforma teresiana (Riforma Valsassina, 1757), che riprende a sua volta il prospetto approntato dal sindaco provinciale Michel’Angelo Manzone (Regolamento della Valsassina, sec. XVIII).
ultima modifica: 12/06/2006
[ Saverio Almini ]
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