comune di Merdagò sec. XIV - 1757

Comune del Monte di Brianza, appartenne alla pieve di Missaglia.
Mardegore (Merdagò) fece parte della corte di Cremella (Longoni 1985 c).
Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano era compreso, nella pieve di Missaglia, come “le cassine o locho de Merdagore” (Stella, Farina 1992).
Negli estimi del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti fino al XVII secolo, Merdagò risulta elencata tra le comunità della pieve di Missaglia (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano).
In un prospetto comprendente tutte “le terre del ducato di Milano et altre con esse tassate per le stara di sale”, risalente al 1572 (Terre Ducato di Milano, 1572), era compresa anche Merdagore (Merdagò).
Dalle risposte fornite nel 1751 ai 45 quesiti della real giunta del censimento, si desume che a quel tempo la comunità di Merdagò, compresa nella pieve di Missaglia, non era infeudata ed era del tutto esente. Di consueto la giustizia restava amministrata dal vicario della Martesana, presso la cui banca criminale prestava il console il suo annuale giuramento, pagando all’attuario soldi 13.3.
Per quanto riguarda gli organi e gli aspetti della vita amministrativa, la comunità, che aveva allora circa 90 abitanti, formava il suo consiglio a suono di campana con la concorrenza di tutti gli uomini; gli ufficiali erano tre, cioè cancelliere, console e un primestimo, eletti in pubblica piazza; la cura delle pubbliche scritture e la vigilanza sulla giustizia dei pubblici riparti, che egli stesso formava, spettava al primestimo; la comunità aveva un cancelliere con un salario di lire 8 annue più straordinari, residente a Barzago, al quale restava raccomandata la cura dei libri dei riparti (Risposte ai 45 quesiti, 1751, Merdagò).
Nel compartimento territoriale dello stato di Milano (editto 10 giugno 1757), Merdagò figura aggregato al comune di Barzago, nella pieve di Missaglia, compresa nel ducato di Milano.

ultima modifica: 12/06/2006

[ Saverio Almini ]