comune di Tabiago sec. XIV - 1757
Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano era compreso, nella pieve di Incino, come “el locho de Tabiago” (Stella, Farina 1992).
Tabiago, come parte del Monte di Brianza, e compresa nella squadra di Nibionno, ebbe privilegi ed esenzioni fiscali dai Visconti e dagli Sforza.
In un prospetto comprendente tutte “le terre del ducato di Milano et altre con esse tassate per le stara di sale”, risalente al 1572 (Terre Ducato di Milano, 1572), era compresa anche Tabiago.
Dalle risposte fornite nel 1751 ai 45 quesiti della real giunta del censimento, si desume che a quel tempo la comunità di Tabiago, compresa nella squadra di Nibionno, era infeudata al conte della riviera, al quale pagava lire 17.18 annue di convenzione. Non vi risiedeva iusdicente nè regio nè feudale, podestà feudale era Carlo Maderna, abitante a Milano; la comunità era soggetta all’officio di Bosisio, presso la cui banca criminale il console era solito prestare giuramento, pagando soldi 18.
Per quanto riguarda gli organi e gli aspetti della vita amministrativa, la comunità, che aveva allora 162 abitanti, non aveva consiglio generale, ma nelle occorrenze pubbliche il console avvisava tutti i capi di casa a suono di campana; alle assemblee intervenivano i maggiorenti; presso il cancelliere, allora residente a Sibrone, che faceva i riparti e che aveva un emolumento di lire 15 annue, si conservavano le scritture pubbliche, non avendo la comunità archivio; la comunità aveva infine un esattore (Risposte ai 45 quesiti, 1751, Tabiago).
Nel compartimento territoriale dello stato di Milano (editto 10 giugno 1757), Tabiago figura aggregato al comune di Nibionno, nella squadra di Nibionno, compresa nel ducato di Milano.
ultima modifica: 12/06/2006
[ Saverio Almini ]
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