squadra della Muggiasca sec. XIV - 1757
Nel corso del 1415, sindaci e procuratori delle singole terre componenti la Valsassina, tra cui i luoghi di Muggiasca, furono chiamati a Milano per dare giuramento di fedeltà al duca Filippo Maria Visconti (Orlandi 1911).
Negli estimi del ducato di Milano del 1558, Muggiasca era elencata tra le terre della Valsassina (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano).
In un prospetto comprendente tutte “le terre del ducato di Milano et altre con esse tassate per le stara di sale”, risalente al 1572 (Terre Ducato di Milano, 1572), Muggiasca era citata tra “le infrascritte comuni” della Valsassina.
I luoghi o terre della Muggiasca, dall’epoca più antica formanti un’unica comunità, si divisero poi, facendo comune a sè: negli atti preparatori del nuovo estimo, tuttavia, venne fatta una relazione unitaria per tutta la squadra della Muggiasca (Processi tavole d’estimo, 1751-1755, Valsassina); compaiono infine tutti riuniti sotto il comune di Vendrogno nella notificazione del personale (Compartimento Ducato di Milano, 1751) e nella compartimentazione territoriale dello stato di Milano (editto 10 giugno 1757).
Dalle norme consuetudinarie sul governo della Valsassina, raccolte dal sindaco provinciale Michel’Angelo Manzone nel XVIII secolo e dalle risposte fornite ai 45 quesiti della real giunta del censimento nel 1751, si desume che la squadra o comunità della Muggiasca, nella squadra dei Monti, comprendente le terre di Vendrogno, Comasira, Inesio, Mornico, Mosnico, Bruga, Sanico, Noceno, era uno dei comuni subordinati e sottoposti alla comunità generale della Valsassina. Tutte le terre (o luoghi) della comunità della Muggiasca erano regolati da un console, che ordinariamente prestava giuramento alla banca del podestà ad Introbio, i sindaci della Muggiasca, eletti dalle vicinanze locali, erano responsabili dell’amministrazione e conservazione del patrimonio vicinale; le singole terre potevano avere anche un proprio cancelliere, che formava i riparti (compito altrimenti spettante al sindaco) e un esattore, che riceveva l’incarico mediante appalto. In ogni terra della Valsassina si formavano quindi le taglie, che venivano poi ripartire su ogni “particolare interessato a regola del maggior o minor estimo”, ed erano fatte “per la maggior parte sopra li focolari, parte sopra il bestiame del luogo, non tenendosi da tutte (le terre) lo stesso metodo e regola”.
I consiglieri componenti il consiglio generale della Valsassina erano deputati (spesso riconfermati per lungo tempo) dalle rispettive comunità (Risposte ai 45 quesiti, 1751, Valsassina; Regolamento della Valsassina, sec. XVIII).
ultima modifica: 12/06/2006
[ Saverio Almini ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/5000770/