comune di Beni Lurani sec. XVIII - 1757
Difficile distinguere questa comunità da quella di Caselle alla cui storia sembrerebbe fortemente collegata.
Anche alla metà del Settecento, al momento dell’imponente censimento dei comuni disposto dal governo, le due comunità appaiono collegate: risulta infatti che il comune di Caselle era diviso nei due comuni di Caselle e di Beni Lurani. Ciononostante è proprio da questa fonte che possiamo ricavare alcuni dati su Lurani.
La comunità, che contava 200 anime, era come Caselle infeudata a Camillo Bellavita, pur dipendendo esclusivamente dalla giurisdizione della città di Lodi, dove i consoli delle comunità prestavano giuramento.
Sia Caselle sia Lurani erano prive di organismi rappresentativi, ma in caso di necessità si procedeva alla convocazione degli interessati, affinché fossero prese le decisioni del caso, sotto la supervisione del luogotenente feudale. Unici officiali erano un console e un deputato, cariche esercitate a rotazione dagli interessati; unico era invece il cancelliere, residente a Caselle, al quale ciascuna comunità corrispondeva un onorario per la formazione dei riparti, oltre a qualche riconoscimento “a proporzione degl’incommodi”; l’archivio della comunità tuttavia era conservato presso il feudatario. Un esattore, nominato con asta pubblica per un triennio, provvedeva alla riscossione delle imposte (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3046).
Nel 1753 risulta nuovamente frazione di Caselle, nel Vescovato di Mezzo(Indice pievi Stato di Milano, 1753).
ultima modifica: 10/12/2003
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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