deputati sec. XVIII - 1757
Alla metà del Settecento l’amministrazione di Borghetto era affidata a due deputati, uno dei quali scelto tra i maggior estimi e l’altro eletto dal popolo in occasione della taglia generale; entrambi agivano con la partecipazione e col consenso dei maggior estimi (Catasto 3047).
L’editto del 19 dicembre 1757 relativo alla “nuova amministrazione della Comunità di Borghetto” portò a sei il numero dei deputati: tratti ogni due anni dal consiglio generale –due per ciascuna classe d’estimo – costituivano il Minor Consiglio della comunità, e, in due terne in carica per un anno, attendevano “all’occorrenze giornaliere ” del borgo e, in particolare, “al buon regolamento delle fazioni militari”; ad essi, inoltre affidate le competenze dei tre deputati dell’estimo previsti dalla riforma per ciascuna comunità. All’inizio del mandato, ciascuna terna era tenuta ad esaminare la precedente amministrazione, presentando poi opportuna relazione al consiglio generale; le votazioni si svolgevano per scrutinio segreto; le delibere erano approvate con i due terzi di voti favorevoli. Erano ammessi al consiglio i deputati del personale e del mercimonio, senza diritto di voto, ma solo per rappresnetare le necessità del proprio corpo (19 dic 1757, in G. Agnelli, Lodi e suo territorio, p. 297).
ultima modifica: 27/10/2002
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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