comune di Ca' del Dossena, Dorada e Malgarotta sec. XVI - 1757
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, Cà del Dossena apparteneva al Vescovato di Mezzo e comprendeva le frazioni di Cà del Dorado, Malgarotta Preita e Malgarotta Pappa (Tassa dei Cavalli). Tale quadro perdurò almeno fino alla riorganizzazione territoriale di metà Settecento, poiché nell’inchiesta disposta nello stesso torno di anni dalla Regia Giunta per il Censimento risultò che il comune era costituito da tre cascine – appunto Cà del Dossena, Dorada e Malgarotta) per un totale di 107 anime circa. Più incerto era invece il suo “status” giuridico: il rappresentante della comunità, infatti, si dichiarò incerto sul feudatario del luogo, ritenendo che Cà del Dossena , in passato feudo dei Masserati, poteva essere passato al Collegio germanico – ungarico di Roma con Lodi vecchio. La comunità, comunque, versava esclusivamente cinque lire annue al fante del feudo di Lodi vecchio. Non aggregava alcun comune sotto di sé e non aveva procuratori a Milano. Non era inoltre dotata né di Consiglio, generale o particolare, né di cancelliere: per gli affari di interesse pubblico venivano eletti un console e un deputato che, con l’assistenza dei maggiori estimii ed interessati, provvedevano alla ripartizione delle imposte, operazione questa che avveniva a casa di uno degli interessati, a Lodi, oppure presso la residenza dell’esattore. Al deputato era inoltre affidata la salvaguardia del patrimonio pubblico. L’esattore era eletto in concomitanza con la taglia, previa esposizione delle cedole, “con deliberazione a chi fa migliore condizione al comune; e doppo ogni semestre restano fissati due mesi di contrabando ai debitori, doppo quali si esigge dall’esattore un soldo per lira di provisione ed un soldo di caposoldo, mandando fori ad esigere il foriere e fanti”. Per il suo operato riceveva dal comune un salario annuo di cento lire “oltre il ristoro per le valute di grida”. Amministravano la giustizia il podestà di Lodi e il podestà di Lodi vecchio) Al banco criminale del podestà di Lodi e quello feudale [di Lodi vecchio] prestava giuramento il console (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3044).
Nel 1753, infine, comune denominativo risulta Malgarota, registrata con Dorada, Dossena e porzione di Cà de Racchi (Indice pievi Stato di Milano, 1753).
ultima modifica: 12/01/2007
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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