comune di Cassina Ramelli sec. XVI - 1757
La località è attestata dal 1051, quando fu donata al vescovo di Lodi da Ilderado da Comazzo e da sua moglie Imilla (CDL I); quindi, nel 1299, il territorio passò ai Fissiraga e da questi al convento lodigiano di S. Chiara, che lo possedette fino al 1531 (Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, Ramelli apparteneva al Vescovato Inferiore di strada Cremonese ed era frazione di Persia (Tassa dei Cavalli).
Alla metà del Settecento, al momento dell’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento, la comunità contava 75 abitanti ed era autonoma, dipendente solo dalla giurisdizione del podestà di Lodi, al quale il console prestava annuale giuramento; per il pagamento del salario del console e deputato, nonché per le riparazioni alla strada Regina, la Cascina era però aggregata al comune di Persia.
Costituita semplicemente da una cascina, la comunità era priva di consiglio e di officiali, né aveva cancelliere e rappresentanti a Milano. I carichi fiscali erano pagati dal livellario (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3048).
Comune autonomo ancora nel 1753 (Indice pievi Stato di Milano, 1753), almeno dal 1757 Cassina Ramelli risulta frazione di Robecco, nella delegazione XV del Vescovato inferiore (editto 10 giugno 1757).
ultima modifica: 10/01/2005
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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