comune di Cazzimani sec. XVI - 1757
Attestata come “Cozemano” dal 1034, la località di Cazzimani ricorre nella documentazione medievale in relazione a diritti di decima esercitati dal capitolo cattedrale lodigiano (Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune apparteneva al Vescovato di mezzo e aggregava le frazioni di Lavagna Nuova e Frandelona (Tassa dei Cavalli); nel 1648 fu infeudato ai Masserati (Agnelli 1917 a).
Nella compartimentazione territoriale del 1751 il suo territorio comprendeva i “cassinaggi” di Cà Nova, Molino, Frandellona, Sachella (Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Nello stesso torno di anni, in occasione dell’indagine promossa dalla regia Giunta per il Censimento, il rappresentante della comunità dichiarò che Cazzimani, che contava 574 anime, era infeudato al Collegio Ungarico e germanico in Roma. Il feudatario non aveva giusdicente, solo il barricello del feudo riceveva dalla comunità 6 lire per la partecipazione al riparto generale; il console prestava giuramento all’attuario del feudo e al podestà di Lodi. Priva di organi consigliari, il comune afidava l’ordinaria amministrazione a un deputato e a un console, eletti ogni anno dalla comunità, nonché a un cancelliere. Privo di propri agenti a Milano, il comune affidava la propria rappresentanza ai sindaci del contado di Lodi. L’esattore era eletto dalla comunità con asta pubblica e rimaneva in carica per un triennio (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3046).
Nel 1753 era comunità autonoma e aggregava Cà Nova, Frandellona, Lavagna e Sacchelle (Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Cazzimano con Cà Nova, Frandellona, Lavagna e una porzione di Sacchelle risulta compreso nella XI delegazione (editto 10 giugno 1757). Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.
ultima modifica: 10/01/2005
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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