comune di Lavagna sec. XVI - 1757
Il “vicus” di “Levania” è attestato almeno dall’885, quando il vescovo di Lodi permutò alcune proprietà dell’episcopio site nel suo territorio con il monastero milanese di S.Ambrogio (CDL I). Negli elenchi della decima papale del 1261 è registrato come dipendente dalla pieve di Bariano (Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune – infeudato ai Visconti nel 1538- apparteneva al Vescovato Superiore (Tassa dei cavalli), al quale risulta ascritto anche nella documentazione a carattere fiscale ed amministrativo successiva (Compartimento Ducato di Milano, 1751; Indice pievi Stato di Milano, 1753). Nel 1751, il suo territorio comprendeva le frazioni di Cassina Nova, Ghinella, Castiglione, Molino Molgora; al momento dell’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento, la comunità , composta da circa 230 anime, era infeudata ai Girami, che cui il feudo era stato confermato nel 1583 dopo l’acquisto dai Visconti (Agnelli 1917 a). Il comune non aveva un giusdicente feudale, ma dipendeva dal podestà di Lodi, presso il quale prestava giuramento il console. Gli officiali della comunità erano un sindaco e un console, il cui mandato era indeterminato, restando a discrezione dei due stessi officiali. Essi si occupano degli affari della comunità e della ripartizione dei carichi fiscali. Allo scopo di contenere le spese, infine, mancava l’esattore. Il cancelliere era residente a Milano: custodiva la documentazione pubblica, ricevendo un salario annuo di ventotto lire, ripartito in due tranches uguali versate in occasione dei due riparti annuali (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3045).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Lavagna risulta compreso nella II delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.
ultima modifica: 10/01/2005
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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