referendario sec. XIV - 1757

Rappresentante in Lodi del potere centrale, in età visconteo – sforzesca il referendario era responsabile delle entrate: di concerto con gli uffici finanziari milanesi – maestri delle entrate e referendari generali- provvedeva all’incanto di dazi, pedaggi e gabelle e riscuote le rendite ducali; al suo ufficio afferivano due o più notai per la tenuta dei registri (Archidata Lodi).
In età spagnola le sue prerogative rimasero pressoché immutate: generalmente dottore di collegio, era eletto dal governatore con l’approvazione del senato e con mandato biennale; competente per le cause dei gabellieri o daziari, dava esecuzione agli ordini dei Magistrati delle Entrate Regie. Nel 1609 il suo stipendio risulta fissato a 435 lire annue, corrispostegli dalla camera ducale, oltre all’affitto della casa in Lodi (Vigo 1983).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]