comune di Mairago sec. XVI - 1757
La località di Mairago è attestata dal 1183, in relazione a beni fondiari siti nel suo territorio e destinati da Martino Capitano de Tresseni alla dotazione della chiesa di S.Martino de Tresseni in Lodi (CDL II 2).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune apparteneva al Vescovato Inferiore di strada Cremonese, e aggregava le frazioni di Tajana e Rometta (Tassa dei cavalli).
Alla metà del Settecento, al momento dell’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento, Mairago contava 483 abitanti ed era infeudato ai Vaino. I feudatari erano rappresentati da un podestà – al momento dell’inchiesta residente a Codogno – al quale la comunità versava annualmente undici lire di onorario. A Mairago risiedeva il luogotenente feudale; al podestà feudale, e agli attuari delle banche civile e criminale di Lodi prestava giuramento il console del comune. La comunità era priva di organi consigliari, ma per esigenze particolari si indiceva il convocato generale; l’ordinaria amministrazione era affidata a un deputato, eletto con asta pubblica ogni anno, che svolgeva anche mansioni di cancelliere. Presso la casa attigua alla chiesa parrocchiale si conservavano le scritture della comunità. La riscossione delle taglie, infine, era affidata a un esattore, eletto ogni due anni con pubblico incanto alla presenza del deputato e dei maggiori estimi. (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3047)
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Mairago con Rometta, Taiana, Belvignate, Gudio e Basiasco risulta compreso nella XV delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.
ultima modifica: 13/10/2003
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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