comune di Paderno Isimbardo sec. XVIII - 1757
Paderno Isimbaldo è forse identificabile con il “Paternum” dove nel 761 possedeva proprietà il monastero di S.Salvatore di Brescia, che poi le cedette al monastero lodigiano di S.Giovanni (CDL I).
Alla metà del secolo XVIII Paderno Isimbaldo, che nel 1750 contava 153 anime, era comunità autonoma, e non aveva aggregati altri comuni. Dipendeva dalla giurisdizione del podestà di Lodi, al quale il console e il deputato prestavano giuramento.
La comunità non aveva organi rappresentativi, ma in caso di necessità si provvedeva alla convocazione dei maggiori estimi. Unici officiali erano un console e un deputato, eletti annualmente dalla comunità. Infine un cancelliere – nel 1750 residente in Lodi- custodiva le esigue carte del comune, che gli corrispondeva qualche emolumento ” a proporzione de suoi incommodi”. La riscossione delle due taglie annuali era affidata a un esattore, eletto ogni due – tre anni con asta pubblica (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3046).
Ancora comune autonomo nel 1753 (Indice pievi Stato di Milano, 1753, dal 1757 risulta frazione di Massalengo (editto 10 giugno 1757).
ultima modifica: 13/10/2003
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