comune di Pizzolano sec. XVI - 1757
Cascina Pizzolano è attestato tra X e XI secolo in relazione a proprietà fondiarie del monastero di S.Cristina d’Oltrona (Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, Cascina Pizzolano apparteneva a quest’ultimo (Tassa dei cavalli).
Nel 1751, al momento dell’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento, Pizzolano contava 118 abitanti ed era comunità autonoma, dipendente solo dalla giurisdizione del podestà di Lodi, al quale prestava giuramento il console del comune. Priva di consiglio, la comunità era amministrata da un deputato e dal console, mentre mancava un cancelliere. Il comune si dichiarò inoltre priva di scritture, come pure di stanza pubblica
Proprietà delle suore Angeliche di S. Paolo di Milano, Pizzolano era esente da ogni imposizione fiscale in virtù di privilegi concessi da Carlo V (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3049).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Pizzolano con S. Martino del Pizzolano risulta compreso nella XVIII delegazione del Vescovato di mezzo (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.
ultima modifica: 10/01/2005
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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