comune di Salerano sec. XVI - 1757
Attestato come “Salarianum Vicus” dal 1122, Salarano ricorre nella documentazione medievale soprattutto in relazione ai diritti signorili esercitati sulla sua corte dai vescovi di Lodi (Agnelli 1917 a; Salamina 1939).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune apparteneva al Vescovato di mezzo e comprendeva Ghiona (Tassa dei cavalli); nel 1681 fu infeudato ai Vistarini (Agnelli 1917 a).
Nel compartimento territoriale del 1751 il suo territorio comprendeva i “cassinaggi” di Case Nove, Ghiona, Cantarana, Vistarina (Compartimento Ducato di Milano, 1751). Nello stesso torno di anni, l’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento accertò che la comunità contava circa 620 anime ed era infeudata ai Sommariva, cui era stata concessa nel 1685 (Agnelli 1917 a). Il feudatario era rappresentato da un podestà, che si recava in Salerano solo in occasione del riparto generale: a questi, come pure al podestà di Lodi, il console della comunità prestava annuale giuramento. Il comune aveva un consiglio generale, che ogni anno eleggeva il podestà feudale o il suo luogotenente, un deputato, un cancelliere e quattro maggiori estimi. L’esattore era nominato con asta pubblica (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3044).
Nel 1753 la comunità era ancora compresa nel Vescovato di Mezzo(Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Salerano risulta compreso nella IX delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.
ultima modifica: 10/01/2005
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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