comune di Tormo sec. XVI - 1757
Compreso nel contado di Treviglio nel sec. XI, Tormo figura tra le località riconosciute da Federico I a Milano, città alleata dell’Impero contro Cremona. Nel Trecento il villaggio apparteneva alla corte di Prada, di proprietà per i tre quarti dei Pusterla e per un quarto dei Mandelli, che cedettero la loro quota ai Cagnola; questi, nel 1375, ne ottennero da Barnabò Visconti la separazione e quindi la costituzione nel possedimento del Tormo (Agnelli 1917 a).
Alla metà del Settecento, al momento dell’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento, Tormo contava circa 180 abitanti ed era infeudato ai Bertoglio. Il feudatario era rappresentato da un podestà e dal luogotenente di questi, entrambi residenti a Lodi; al giusdicente feudale era tenuto a prestare il proprio giuramento il console del comune. Questioni di interesse pubblico erano tratta dal consiglio degli interessati; entro la cerchia degli interessati , all’inizio dell’anno, si provvedeva inoltre a sorteggiare il sindaco cui era affidata l’ordinaria amministrazione. L’apparato amministrativo della comunità era completato da un cancelliere, residente a Corte Palasio e remunerato con trentadue lire all’anno. La comunità aveva inoltre un proprio procuratore in Milano. Ogni anno, infine, in occasione del riparto generale, alla presenza della comunità, del podestà feudale e del cancelliere, si provvedeva all’incanto dell’esattoria. (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3051).
ultima modifica: 10/01/2005
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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