comune di Turano sec. XVI - 1757
Turano è attestato con certezza dal 927, in relazione all’esenzione dal pagamento delle decime concessa dal vescovo di Lodi al monastero di S. Pietro di Lodivecchio; nel corso del Medioevo la località ricorre nella documentazione soprattutto per i diritti esercitati su di essa dall’episcopato lodigiano (Agnelli 1917 a)
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, Turano apparteneva al Vescovato Inferiore di Strada Cremonese (tassa dei cavalli); parte del feudo dei Mozzanica, secondo la relazione di Gian Francesco Medici al visitatore de Haro nel 1609 contava 150 fuochi (Vigo 1983).
Nel Comparto territoriale del 1751 il comune figura con Casa Calderari, Casa del Molinaro, Casa del Torchio, Casa dell’Osteria, Casa della Cura, Begonella, Cassina della Braila, Mirabello e Torre, Cassina Nova, Cassina dei Padri di S.Lorenzo e Mairaga (Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Nello stesso torno di anni, l’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento accertò che Turano contava 618 abitanti ed era feudo dei Calderari, che l’avevano acquistato dai Cadamosto (Agnelli 1917 a). Rappresentante del feudatario era il podestà – abitante a Milano – che riceveva dalla comunità trenta lire annue d’onorario e che era rappresentato in loco da un luogotenente, esentato dal carico annuale. Il console di T. quindi prestava annuale giuramento sia all’attuario feudale, sia al podestà di Lodi.
Privo di organi consigliari, il comune era amministrato da due deputati, uno eletto per il reale, l’altro per il personale, estratti a sorte annualmente tra i maggiori estimi. Completava l’organico amministrativo un cancelliere, stipendiato con 40 lire all’anno e responsabile delle scritture, che consistevano negli ordini e nei registri dei “riparti antichi” consegnati dagli esattori allo scadere dl loro mandato. La riscossione delle taglie era affidata a un esattore, nominato con asta pubblica e con mandato biennale. (Risposte ai 45 quesiti, cart. 3048)
Nel 1753 il comune era ancora compreso nel vescovato Inferiore di Strada Cremonese(Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Turano risulta compreso nella XVI delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.
ultima modifica: 10/01/2005
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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