comune di Vaiano sec. XVI - 1757
Vaiano è attestato dalla seconda metà del Duecento, quando la sua chiesa era parte della pieve di Bariano (Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune apparteneva al Vescovato Superiore (Tassa dei cavalli); insieme al feudo di Lavagna nel 1538 fu acquistata dai Visconti, cui succedettero i Girami (Agnelli 1917 a).
Alla metà del Settecento, l’indagine promossa dalla Real Giunta per il Censimento accertò che il comune, costituito da 299 anime, non aggregava altri comuni ed era infeudato ai Girami, ai quale però non pagava alcunché. La comunità non aveva giusdicente feudale ma era sottoposta alla giurisdizione del podestà regio di Lodi, che riceveva il giuramento del console del luogo. Il comune era provvisto di un consiglio generale, convocato due volte all’anno per la ripartizione dei carichi fiscali; gli officiali della comunità erano un sindaco e un console, entrambi eletti dal popolo a tempo indeterminato ed entrambi responsabili dell’amministrazione e della correttezza del riparto dei carichi fiscali. Un cancelliere, residente a Marzano, custodiva la documentazione del comune, mancando archivio o “stanza publica”, ricevendo in cambio un salario annuo di quarantacinque lire. Ogni tre anni, con asta pubblica, era eletto un esattore (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3045).
Nel 1753 la comunità risultava ancora compresa nel Vescovato Superiore(Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Vaiano entrò a fare parte della II Delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.
ultima modifica: 10/01/2005
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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