comune di Vidardo sec. XVI - 1757
La località di Vidardo è attestata almeno dal 1130 (Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, la comunità apparteneva al Vescovato di mezzo (tassa dei cavalli).
Secondo il comparto del 1751 nel territorio di Vidardo erano compresi Molinetto, Monte Oliveto, osteria del Ponte, Polarana, Levata, Osteria della Rosa, Rosa di Vidardo, Casa Marmagina, Case del Stradone, Palazzola, Case basse, Vidardino, Casottine (Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Nello stesso torno di anni, l’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento accertò che la comunità, che contava 385 anime, era autonoma, e non aggregava altri comuni, tuttavia “in questa si tiene il governo del piccolo comune nomato S.Angelo di Casa Fiorenza, segregato dal comune de Poveri di detto Borgo S. Angelo”. Il comune dipendeva dalla giurisdizione del podestà di Lodi, al quale il console prestava giuramento; era privo di organi consigliari ma in caso di necessità gli interessati si riunivano “per determinare lo che si stima più spediente al bene della comunità”. Unici officiali erano il console e il deputato, eletti annualmente dalla comunità; completava l’organico del comune un cancelliere, remunerato con un onorario commisurato alle sue prestazioni; l’esigua documentazione della comunità era però conservata presso Casa Fiorenza “compadrone” di Vidardo. Ogni anno si procedeva alla redazione di due riparti, riscossi “dai rispettivi esattori”, nominati con asta pubblica e con mandato biennale o triennale (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3046).
Vidardo risulta ancora compreso nel Vescovato di Mezzo nell’indice delle pievi redatto nel 1753(Indice pievi Stato di Milano, 1753).Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Vidardo risulta compreso nella X Delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.
ultima modifica: 10/01/2005
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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