comune di Virolo sec. XVI - 1757
La località di Virolo è attestata almeno dal 1143, in relazione a proprietà fondiarie e diritti dell’episcopato lodigiano (Agnelli 1917 a).
In età spagnola, quando il Contado lodigiano fu suddiviso nei Vescovati Superiore, di Mezzo, Inferiore di strada Cremonese e Inferiore di Strada Piacentina, il comune apparteneva al Vescovato di sopra (Tassa dei cavalli).
Alla metà del Settecento, inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento accertò che Virolo, che contava circa 90 anime circa, dipendeva dalla giurisidizione del podestà di Lodi, al quale il console prestava giuramento. La comunità, che non aggregava né dipendeva da altri comuni, non aveva officiali: un solo fittabile, che fungeva da deputato e da cancelliere, faceva fronte ad ogni necessità (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3045).
Nel 1753 il comune risultava appartenere ancora al vescovato superiore(Indice pievi Stato di Milano, 1753).
Nella seconda metà del Settecento, la suddivisione in Città e Contado venne meno in seguito all’applicazione della riforma teresiana: i Vescovati vennero suddivisi in 24 Delegazioni, ognuna delle quali composta da un numero variabile di comunità: in seguito a tale riassetto, dunque, Virolo risulta compreso nella IV delegazione (editto 10 giugno 1757).
Alla riorganizzazione del territorio non se ne affiancò una istituzionale; in linea di massima (con poche eccezioni), l’organizzazione politico – istituzionale delle singole comunità restò invariata. Quindi mantennero le tradizionali funzioni (naturalmente dove presenti) i convocati generali degli estimati, i deputati e i sindaci.
ultima modifica: 10/01/2005
[ Cooperativa Mémosis - Lodi ]
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