comune di Ceresara sec. XIV - 1784
Citato nella rubrica 52 del libro VII “De Miliariis villarum” degli Statuti bonacolsiani degli anni dieci del trecento (D’Arco 1871-1874) fra le ville dipendenti dal quartiere di maggiore di Mantova, “Cerexarias” passò ai Gonzaga nel 1328 (Bonaglia 1985), e veniva confermato come parte del dominio mantovano nel 1367 (Bertolotti 1893). Venne staccato dalla giurisdizione del marchesato di Mantova tra il 1444 e il 1448, in seguito alla prima divisione dello stato gonzaghesco, quando Ceresara e San Martino Gusnago furono assegnati a Gianlucido Gonzaga (Navarrini 1989). Circa la giurisdizione amministrativa a cui era soggetta, negli anni settanta – ottanta del trecento, Ceresara era sede di vicariato (Vaini 1994), come negli anni immediatamente seguenti alla erezione del ducato di Mantova, avvenuta nel 1530 (Mantova 1958-1963), e come agli inizi del secolo XVII (Magini 1967). Nel 1750 per il piano de’ tribunali ed uffici della città e ducato di Mantova (piano 15 marzo 1750), Ceresara dipendeva dalla pretura di Castellucchio. Nel 1772, in seguito al piano delle preture mantovane (piano 4 febbraio 1772), era soggetto alla giurisdizione della pretura di Castel Goffredo, come nel 1782, dopo il compartimento territoriale delle preture dello stato di Mantova (nuovo piano 22 gennaio 1782), quando compariva Ceresara con Sammartino Gusnago.
Nel 1617 la comunità di Ceresara aveva 1.256 abitanti (Coniglio 1963), mentre, dalle risposte ai 47 quesiti della regia giunta del censimento, nel 1775 lo “stato totale delle anime” contava 1.193 circa persone (Risposte ai 47 quesiti, 1772-1777).
Sempre dalle risposte ai 47 quesiti, nel 1775 la comunità possedeva alcune “lingue di terra date ad investitura”, oltre all’osteria, alla scuola, alla casa data al medico condotto e alla torre (Risposte ai 47 quesiti, 1772-1777).
Dalle risposte ai 47 quesiti della regia giunta del censimento, risulta che nel 1775 la comunità era retta da un consiglio generale o vicinia generale e da un consiglio particolare. Il consiglio particolare o reggenza era formato da otto reggenti della comunità, eletti dalla vicinia generale, “con la balotazione di tutti li intervenienti”, dal cancelliere, dal massaro e da un “locale vice gerente”. La reggenza era tenuta all’amministrazione diurna della comunità” e al controllo sulla “legalità dei pubblici riparti”. Vi era un cancelliere, che doveva fra l’altro aver cura delle scritture pubbliche dell’archivio comunitativo e un massaro, che eletto e nominato dal consiglio particolare, dietro presentazione di “solidal sigurtà”, era tenuto a riscuotere le imposte comunitative. Altri funzionari a cui la comunità riconosceva un onorario erano il pretore, il ragionato dei conti, il corriere, il console, tenente di campagna, il deputato all’annona, il deputato ai carri, il deputato ai confini, il giudice della seriola Marchionale, il guardiano della seriola Marchionale, il maestro (Risposte ai 47 quesiti, 1772-1777).
ultima modifica: 01/12/2006
[ Giancarlo Cobelli ]
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