podestà di Castel Goffredo sec. XVII - 1750
Attivo già dal 1590, quando era nominato dalla comunità (Mozzarelli 1987), il podestà e/o pretore di Castel Goffredo svolgeva funzioni amministrative e giudiziarie, definite nel “liber privilegiorum comunitatis Castrigufredi”. Nominato ogni due anni dal duca di Mantova, scegliendo da una terna di nomi proposta dalla comunità, la quale doveva garantirgli l’onorario annuo, il podestà e/o pretore doveva presiedere la vicinia e il consigli della comunità, ed era titolare di un ufficio giudiziario di prima istanza, con potestà di “merum et mixtum imperium”, che “tam in civilibus quam in criminalibus usque ad quamcumque summam iusdicat”, prevedendo l’eventuale ricorso in appello al senato di Mantova. Inoltre poteva servirsi nello svolgimento della sua attività solo di notai, procuratori del fisco e avvocati scelti tra quelli di Castel Goffredo, che dovevano essere tuttavia eletti e confermati dal governo centrale e muniti di apposita patente rilasciata dalla cancelleria ducale. La giurisdizione civile e criminale del pretore “perpetuo esse debeat divisa et separata ab omni et quacumque alia iurisdictione”, stabilendo la competenza esclusiva del pretore e del tribunale di Castel Goffredo sul suo territorio e sui suoi “homines”, che non potevano essere costretti a comparire davanti a nessun altro giudice e che i prigionieri non potevano essere condotti a Mantova o in nessun altro luogo, eccetto “in casu criminis lesae maiestatis”. Il pretore “secundum statuta eiusdem oppidi, quae nunc sunt et in dicto oppido servantur, ius reddat”, precisando che in difetto di essi si ricorra agli statuti di Mantova, prima di ricorrere al diritto comune (Inventario 1995; Sistemazione tribunali di Mantova, 1737).
ultima modifica: 13/10/2003
[ Giancarlo Cobelli ]
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