congregazione delegata di Mantova 1799 - 1801
Dopo il ritorno degli austriaci in Mantova, capitolata il 28 luglio 1799, sotto la direzione del commissario imperiale il governo della città e provincia di Mantova era garantito dalla congregazione delegata. Impostata secondo il piano del 2 febbraio 1791, la congregazione delegata era organizzata nei seguenti dieci dipartimenti, a capo dei quali vi era un assessore, ad eccezione del primo, al quale ne erano assegnati tre: I. censo, che aveva un organico di sei impiegati e un portiere, era articolato in tre rami, denominati “censo” (si occupava delle imposte sull’estimo generale, provinciale e comunale e del catasto), “amministrazione de’ pubblici” (vigilava sugli affari delle comunità della provincia), “amministrazione delle cancellerie” (controllava i sedici cancellieri distrettuali del censo); II. alloggi, il cui ufficio era costituito da un direttore, un commissario, un impiegato “registrante”, e tre furieri; III. annona e sanità, dove l’ufficio annonario, assistito da una cancelleria composta da due notai collegiati e da un copista, era formato da un ispettore, nominato a vita dalla congregazione e dal corpo decurionale, un vice ispettore, un visitatore, due savi, un veterinario, un impiegato di concetto, un ragioniere e quattro pesatori, mentre l’ufficio di sanità era costituito da sei impiegati e un veterinario; IV. carreggiatura e incendi, era formato da quattro commissari e tre impiegati; V. fondo di religione; VI. orfanatrofio delle zitelle; VII. orfanatrofio dei maschi; VIII. ospedali; IX. strade e ornato; X. istituti elemosinieri e doti alle fanciulle povere (Pagano 1998).
ultima modifica: 27/10/2002
[ Giancarlo Cobelli ]
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