giudice delle digagne di Viadana sec. XIII - 1784
Il primo cenno relativo alla presenza di un consorzio degagnale nel territorio di Viadana risale al 1275, quando gli uomini di Cicognara si impegnavano a non scavare alcun canale senza la licenza del feudatario, il monastero di Santa Giulia di Brescia. Negli statuti di Viadana della metà del trecento, nella rubrica 144, era stabilito che ogni anno nella prima settimana di marzo e di agosto venissero eletti dal consiglio generale alcuni sapienti, che, insieme al podestà d Viadana, dovevano visitare gli argini, i dugali, i ponti e le vie pubbliche e riferirne al consiglio, che aveva facoltà di stabilire gli opportuni interventi. Nella rubrica 145 degli stessi statuti, era disposto che il podestà di Viadana annualmente nei mesi di marzo o agosto convocasse il consiglio generale per eleggere i guardiani delle chiaviche.
Dopo il passaggio di Viadana ai Gonzaga, avvenuto nel 1415, l’amministrazione delle digagne era uniformata a tutto lo stato mantovano. Ogni digagna era diretta da un giudice e quattro eletti, assistita da un agrimensore, un notaio, un depositario, da esattori, scritturali e dugalieri (Parazzi 1893-1899).
Nei primi decenni del secolo XVI, era confermato che Viadana formasse la giurisdizione di un giudice delle digagne (Mantova 1958-1963).
ultima modifica: 24/02/2003
[ Giancarlo Cobelli ]
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