comune di Cicognara 1436 - 1771
Il feudo di Cicognara, già in possesso del monastero di Santa Giulia di Brescia, che nel 1275 emanò a suo favore gli statuti di Cicognara, nel 1397 passò ai Cavalcabò, marchesi di Viadana, e nel 1415 al dominio mantovano. Nel 1436 Cicognara si staccò da Viadana, ottenendo di amministrarsi autonomamente e mantenere i propri antichi privilegi. Gli statuti del 1275 stabilivano la normativa per l’amministrazione del comune di Cicognara, prevedendo la presenza di un consiglio, formato dai cittadini del luogo. Il monastero eleggeva un podestà o sindaco, un massaro o console, i campari e gli ufficiali del comune. Al podestà era demandata la riscossione dei censi e dei crediti del comune, la conservazione delle strade, la convocazione del consiglio e, insieme ai consoli, la formazione dell’ordine del giorno da trattarsi in consiglio (Parazzi 1893-1899; Parazzi 1896).
Riaggregato alla comunità di Viadana nel 1771 per decreto della regia ferma di Mantova, dalle risposte ai 47 quesiti della regia giunta del censimento degli anni settanta del settecento risulta che il “comune” di Cicognara e Cogozzo mantenne una propria organizzazione amministrativa con i propri deputati e “le loro convocazioni particolari in ciò che riguarda l’amministrazione delle poche loro rendite”. Concorreva al pagamento della tassa di degagna, della tassa delle strade ed dei carichi regi della comunità di Viadana, oltre a sostenere diverse altre spese “in ragione di novantotto parti sopra novecentotrentatre” (Risposte ai 47 quesiti, 1772-1777).
ultima modifica: 01/12/2006
[ Giancarlo Cobelli ]
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