parrocchia di Sant'Andrea apostolo 1586 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Mantova. Fa parte del vicariato urbano dei Santi Apostoli.
Il pontefice Sisto IV, con bolla 1472 giugno 22, soppresse il preesistente monastero benedettino di Sant’Andrea, e istituì una collegiata di 8 canonici, 8 cappellani e 4 chierici, presieduti da un primicerio, con diritto all’uso della mitra, del pastorale e dell’anello, in analogia con la dignità godute dal soppresso titolo di abate benedettino.
Il primiceriato aveva facoltà di riunire il capitolo, di possedere un proprio sigillo, di fare statuti, di aver cura d’anime e fonte battesimale.
La bolla del 1472 fu confermata, da papa Leone X, in data 1514 maggio 14.
In data 1586 maggio 16, papa Sisto V ordinava l’annessione del titolo parrocchiale di San Lorenzo alla basilica di Sant’Andrea, e la conseguente erezione in essa di una cappellania intitolata a San Lorenzo.
Papa Clemente XII, con bolla 13 ottobre 1736, conferma e amplifica i privilegi del primiceriato, pur con alcune distinzioni a tutela della potestà vescovile, che già aveva, nella persona dal vescovo Antonio dei Guidi di Bagno, intentato una causa al primicerio Antonio Tasca.
In conseguenza del decreto napoleonico del 1805, il territorio della soppressa parrocchia dei Santi Simone e Giuda venne aggregato a quello della parrocchia di San Lorenzo in Sant'Andrea.
Diversamente dal primiceriato, che sopravvisse fino al 1938 (Giornale ufficiale diocesi di Mantova 1938), il collegio canonicale fu soppresso nel primo decennio del secolo XIX, durante il periodo francese, e i suoi beni furono in gran parte confiscati.
In data 1831 luglio 18, papa Gregorio XVI decise di istituire un nuovo collegio sacerdotale detto degli Insigniti, che successive decisioni governative fissarono nel numero di 13 prima, 12 poi e infine 5 (Orioli 1887).
La cura d'anime della parrocchia di San Lorenzo in Sant'Andrea venne esercitata dal 1586 agli inizi del secolo XX da un sacerdote presentato dal collegio canonicale e nominato dal vescovo. Soppresso il collegio canonicale dalle leggi napoleoniche, la parrocchialità venne unita al primiceriato e tale rimase fino al 1938; la nomina del parroco-primicerio fu soggetta al diritto di patronato esercitato dalle autorità governative; il patronato regio cessò con il concordato tra l'Italia e la Santa Sede del 1929.
Per effetto del rescritto della Congregazione Concistoriale del 1938 venne soppresso il primiceriato, ma non la parrocchialità; contestualmente la basilica di Sant'Andrea venne elevata alla dignità di concattedrale (Giornale ufficiale diocesi di Mantova 1938).
L'antico titolo di parrocchia di "San Lorenzo in Sant'Andrea" permase dal 1586 al 1987; mutò per disposizione del vescovo (1986), confermata dal decreto n° 18 del Ministero dell'Interno del 15 febbraio 1987.
Agli inizi del secolo XX la popolazione della parrocchia è di 4380 abitanti (Visita Origo 1901) che divengono 2522 nel 1985 quando la chiesa è retta da un parroco coadiuvato da un vicario, un celebrante, un confessore e un canonico penitenziere (Annuario diocesi Mantova 1985).
Nel 1901 risultano presenti la confraternita del Santissimo Sacramento, le associazioni delle Figlie di Maria, delle Terziarie e delle Domenicane; le congregazioni del Preziosissimo Sangue, della Beata Vergine Immacolata (unita a quella di Lourdes), contro la bestemmia, della Beata Vergine del Terremoto, per il suffragio ai defunti (Visita Origo 1901)
ultima modifica: 03/03/2004
[ E. Lucca, Cooperativa Charta - Mantova ]
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