parrocchia di San Michele arcangelo sec. XV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Mantova. Anche se il paese di Villimpenta apparteneva civilmente al territorio mantovano fin dal 1408, la parrocchia di Villimpenta rimase soggetta alla diocesi di Verona fino alla fine del secolo XVIII (Penoni 1891-1911).
Il passaggio alla diocesi di Mantova fu sanzionato il 23 gennaio 1787 dai vescovi di Verona e Mantova (Annuario diocesi Mantova 1994).
Nel 1793 Villimpenta è sede della vicaria omonima (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793); a metà dell’Ottocento fa parte del vicariato di Castel d’Ario (Prospetto diocesi Mantova 1843), nel 1868 è compresa in quello di Ostiglia (Stato clero diocesi di Mantova 1868), per poi tornare dopo qualche decennio in quello di Castel d’Ario fino al 1967 (Stato clero diocesi di Mantova 1887; Visita Origo 1901; RDMn 1967). Con la ristrutturazione di tutti i vicariati diocesani nel 1967 la parrocchia è inserita nel vicariato n. 5 "San Pio X" (RDMn 1967); nella ridefinizione del 1969 passa definitivamente al vicariato n. 9 "San Leone Magno" (RDMn 1969; Annuario diocesi Mantova 1985).
La parrocchia di Villimpenta è menzionata nelle visite pastorali della diocesi di Verona fin dal 1460 (Visitationum liber 1454).
La nomina del parroco risulta essere di diritto di patronato dell'abate di San Zeno di Verona, fino al tempo dell'annessione della parrocchia alla diocesi di Mantova. Poi divenne di patronato dell'autorità civile, fino alla sua estinzione con il Concordato del 1929 tra la Santa Sede e l'Italia (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793; Penoni 1891-1911).
La chiesa parrocchiale odierna venne edificata tra il 1673 e il 1678 nel luogo della precedente, eretta dal marchese Ludovico Gonzaga nel 1475 (Penoni 1891-1911).
Nel 1793 la chiesa secentesca è detta bisognosa di restauri (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793).
Nel secolo XVI risulta la presenza di un rettore e di un cappellano curato (Visitationum libri 1553; Liber visitationis 1559).
Nel 1985 invece la parrocchia è retta dal solo parroco (Annuario diocesi Mantova 1985).
Il rettore nel 1553 può contare su un’entrata annua di almeno 100 lire, versate dal duca di Mantova, e su 22 "campi" di terra; il cappellano invece riceve dalla popolazione una quarta di frumento per testa, cinque quarte di frumento e tre secchie di vino per ogni paio di buoi (Visitationum libri 1553).
L'entrata netta della parrocchia nel 1793 è di 2495,10 lire (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793).
Le anime da comunione nel 1553 sono 400, su un totale di circa 700 unità (Visitationum libri 1553). La popolazione ammonta a circa 1000 abitanti nel secolo XVIII (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793) ed all’inizio del Novecento conta 2182 persone (Visita Origo 1901). Nel 1985 la parrocchia comprende 2100 abitanti (Annuario diocesi Mantova 1985).
Nel Cinquecento è testimoniata l’esistenza della confraternita della Vergine Maria (Visitationum libri 1553); nel XX secolo di quella del Santissimo Sacramento. All’inizio del secolo XX comprende le frazioni di Via della Bassa, Bertolde e Parolara, Termini e Saline. Nello stesso periodo nel territorio parrocchiale si trovano due oratori: quello dell'Invenzione della Santa Croce, appartenente alla confraternita del Santissimo Sacramento e fondato il 24 maggio 1768 dal parroco don Antonio Nizzoli su disegno dell'ingegnere del principe di Trento Antonio Chinaglia; l'oratorio della Beata Vergine del Frassine o della Madonna della Neve, appartenente alla fabbriceria parrocchiale, che si dice fondato nel 1692 (Visita Origo 1901).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Giuliano Annibaletti, Cooperativa Charta - Mantova ]
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