parrocchia di San Giorgio martire sec. XV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Mantova; fino al 1787 appartenne alla diocesi di Brescia. Già dipendente dalla giurisdizione della “plebs” di Guidizzolo, nel 1464 la chiesa di Birbesi diviene ”parrocchia mercenaria autonoma” con l’onere da parte degli abitanti di costruire la chiesa e mantenere il sacerdote, che sarà eletto dalla vicinia del “colonnello” di Birbesi (Pelati 1978). Nel 1489 infatti la chiesa venne consacrata e consegnata alla vicaria di Castiglione delle Stiviere (Ruffoni 1994). Nel 1540 la parrocchia di Birbesi risulta dipendere dalla vicaria di Lonato (Pelati 1978), mentre nella seconda metà del XVI secolo la parrocchia di San Giorgio martire di Birbesi era parte della vicaria di Castel Goffredo, nella diocesi di Brescia (Montanari 1987). L’ultimo decennio del ‘500 la parrocchia di Birbesi venne retta da una curazia affidata ai monaci della congregazione del monastero di Santa Maria del Gradaro di Mantova. In seguito la parrocchia di Birbesi venne retta come ”parrocchia mercenaria autonoma”, fino ai primi anni del ‘700 quando venne dichiarata “rettoria perpetua”, con il diritto riservato al “pubblico” dello “ius presentandi”, ossia i parrocchiani avevano il diritto di scegliere il nuovo rettore fra una terna o quaterna di nomi presentata dal vescovo (Pelati 1978). Nel 1727, dallo “stato della chiesa e clero bresciano dell’anno 1727” risulta che Birbesi dipendesse dalla vicaria di Castiglione delle Stiviere (Guerrini 1940 b). Nel 1787 la parrocchia di Birbesi veniva separata dalla diocesi di Brescia ed annessa alla diocesi di Mantova (Guerrini 1940 b; Milani 1977). Nel 1793 la medesima parrocchia risultava far parte sempre della vicaria di Castiglione delle Stiviere (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793), dove rimaneva sino al 1967 quando era compresa nel vicariato n. 4 di San Luigi Gonzaga (RDMn 1967), dove permane tuttora (Annuario diocesi Mantova 2001). Nel 1987, perduta la personalità civile dell'ente "chiesa parrocchiale", alla parrocchia di San Giorgio martire di Birbesi, inclusa nel comune di Guidizzolo, viene conferita la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto (decreto 15 gennaio 1987 a).
Circa la popolazione della parrocchia di Birbesi, se nel 1566 sono numerate circa 445 anime, di cui 185 da comunione (Guerrini 1940 b), e nel 1654 sono contate 265 anime (Guerrini 1918; Guerrini 1940 b), dallo “stato della chiesa e clero bresciano dell’anno 1727” risulta che vi erano 400 “anime” (Guerrini 1940 b), mentre nel 1793 erano 456 (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1851 delle 438 anime complessive della parrocchia, che costituivano 94 famiglie, 320 erano da “comunione” e 360 “cresimati” (Visita Corti 1850), mentre nel 1901 la popolazione si attesta sulle 580 unità (Visita Origo 1901).
Nella seconda metà del XVI secolo il clero della parrocchia era costituito da un solo sacerdote (Montanari 1987), mentre dallo “stato della chiesa e clero bresciano dell’anno 1727” risulta che, oltre al parroco, vi era un chierico (Guerrini 1940 b) Dal 1817 il parroco ha il titolo di arciprete (Pelati 1978). Nel 1852 vi erano invece il solo parroco (Visita Corti 1850), come nel 1961 (Annuario diocesi Mantova 1961).
Dalla visita pastorale del 1566 risulta che il rettore della parrocchia di Birbesi era tenuto ad accedere “ad plebem de Guidizzolo ad accipiendum s. crisma et ad conficiendum in sabato s. fontem baptismalem” (Guerrini 1940 b). Nel 1793 "questa parrocchia era di ius patronato delli uomini deputati a costituire il colonnello di questa villa" (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Definita nel 1843 parrocchia di “ius patronato dei parrocchiani” (Prospetto diocesi Mantova 1843), nella visita pastorale del 1902 è specificato che la parrocchia di Birbesi è di “nomina dei parrocchiani” (Visita Origo 1901). Nel 1930 Birbesi diventa di libera collazione (Pelati 1978).
Se nel 1566 la rendita parrocchiale era di 20 piò, che sono valutati a 18 ducati negli anni settanta del ‘500 (Montanari 1987), dallo “stato della chiesa e clero bresciano dell’anno 1727” risulta che la rendita è di 100 scudi (Guerrini 1940 b), mentre nel 1793 è di 1339 lire (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1851 la medesima parrocchia presentava uno stato economico costituito da 800,28 lire tra le attività e 800,28 lire tra le passività (Visita Corti 1850). Nel 1902 il beneficio parrocchiale dava un arendita di lire 349 (Visita Origo 1901).
Nel 1902 i costumi morali della popolazione sono così definiti: “abbastanza buoni; frequenta la chiesa alle feste, anche private, e nelle solennità i santi sacramenti, in particolare le donne” (Visita Origo 1901).
Nel 1566 era presente nella parrocchia di Birbesi la scuola del Corpo di Cristo (Guerrini 1940 b). Nel 1851 la confraternita del Santissimo Sacramento era costituita da 14 confratelli (Visita Corti 1850). Nel 1627 venne eretta la confraternita della Beata Vergine del Rosario, mentre nel XVII secolo esiteva in parrocchia la compagnia della Santissima Trinità. Fiorenti intorno al 1930 erano l’Azione cattolica, la compagnia di San Luigi Gonzaga e la Santa Infanzia (Pelati 1978).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Giancarlo Cobelli ]
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