parrocchia di Sant'Erasmo vescovo e martire sec. XV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Mantova. Se nel catalogo delle chiese e dei benefici bresciani del 1410 vengono nominate le chiese di Sant’Apollonio e di Sant’Erasmo di Castel Goffredo, nel 1566 la chiesa parrocchiale era intitolata a Santa Maria e Sant’Erasmo (Guerrini 1940 b). In seguito la parrocchia reca il titolo di Sant’Erasmo vescovo e martire (Guerrini 1940 b; Guerrini 1918; Visita Pergen 1775).
Le origini della prevostura di Castel Goffredo, antico titolo di origine probabilmente monastica con cui si identifica la giurisdizione del prevosto goffredese, si collocano in un intervallo di tempo che va dal 1410, anno di redazione del catalogo delle chiese e dei benefici bresciani, nel quale le due chiese di Sant’Apollonio e di Sant’Erasmo di Castel Goffredo, dipendenti dalla quadra di Montichiari, non avevano ancora il titolo di parrocchiale, ai primi decenni del secolo XVI, quando monsignor Guido dei Guidi da Bagno di Mantova si qualificava come rettore della chiesa parrocchiale di Santa Maria di Castel Goffredo, dipendente dalla diocesi di Brescia e dalla quale presumibilmente traeva il rituale liturgico (Guerrini 1940 b; Cobelli, Venturini, Bocchi 2000). Nella seconda metà del XVI secolo la parrocchia di Castel Goffredo era sede di vicaria della diocesi di Brescia (Montanari 1987). Compresa nel movimento di emancipazione dalla diocesi di Brescia, promosso alla fine del secolo XVII dall’abbazia “nullius diocesis” di Asola, che vantava diritti, fondati su documenti falsi o alterati, anche sulle parrocchie di Acquanegra, Beverara, Mosio, Redondesco, Mariana, San Fermo, Casalromano, e Castel Goffredo, le quali ricusarono la pretesa dipendenza, nel 1699 la parrocchia di Castel Goffredo era assegnata “provvisionaliter” all’arcivescovo di Milano. Nel 1713 tuttavia veniva decretata l’attribuzione alla diocesi di Mantova, sempre però “provisionaliter”, delle otto parrocchie, che negli atti vengono chiamate “terre delegate”. Nel 1784 la parrocchia di Sant’Erasmo vescovo e martire insieme alle suddette parrocchie veniva definitivamente aggregata alla diocesi di Mantova (Guerrini 1940 b; Milani 1977; Cobelli, Venturini, Bocchi 2000; Diocesi di Mantova 1986). La parrocchia di Castel Goffredo, definita “parrocchia da sé”, nel 1770 risultava essere vicaria in luogo della diocesi di Mantova (Catalogo clero diocesi di Mantova 1770), come nel 1793 (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1817 compariva aggregata al vicariato foraneo di Canneto (Elenco sacerdoti diocesi Mantova, 1817). Nel 1821 la medesima parrocchia diveniva sede di vicaria (Istituzione vicariati Castel Goffredo e Asola, 1819-1821). Nel 1843 risultava far sempre parte della vicaria foranea di Castel Goffredo nel distretto VI della provincia di Mantova (Prospetto diocesi Mantova 1843), dove rimaneva sino al 1967 quando era compresa nel vicariato n. 3 di San Carlo Borromeo (RDMn 1967), dove ancora permane (Annuario diocesi Mantova 2001). Nel 1987, perduta la personalità civile dell'ente "chiesa parrocchiale", alla parrocchia di Sant’Erasmo vescovo e martire viene conferita la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto (decreto 15 gennaio 1987 a).
Nel territorio della suddetta parrocchia, inclusa nel comune di Castel Goffredo, oltre alla parrocchiale, sono presenti altri luoghi di culto. Nella visita pastorale del 1566 si ha notizia delle chiese di Santa Maria del Consorzio, di San Giovanni Battista, di Sant’Antonio abate, di San Michele, di Santa Maria Pomposa o Santa Elisabetta, di Sant’Apollonio, di San Vito, di San Lorenzo, di San Michele “castri Cirusellarum”, di San Pietro, dell’Annunciata, di Santa Maria Cocumeria, di San Bartolomeo, di Santa Maria Maddalena, di San Virginio e l’oratorio di San Giuliano (Guerrini 1940 b). Nel 1654 sono richiamati gli oratori di Santa Croce, di San Carlo, San Giovanni Battista, di San Michele, di Santa Maria Pomposa, di Sant’Apollonio, di San Vito, di Santa Maria Cocumeria, di Santa Maria Maddalena (Guerrini 1918). Nella visita pastorale del 1777 vengono ricordati gli oratori di San Giuseppe, Santa Maria del Consorzio, di San Giovanni Battista, di Sant’Antonio abate, di San Michele, di Santa Maria Formosa, di Sant’Anna, di Sant’Apollonio, di San Francesco, di Santa Maddalena, di Santa Croce, di San Carlo e della Santissima Immacolata Concezione (Visita Pergen 1775). Nella visita pastorale del 1900, oltre ad essere riportata la divisione del territorio parrocchiale nelle frazioni di Berenzi, Sant’Anna, Perosso, Poiano, sono ricordate, oltre alle chiese di San Giuseppe, di San Giovanni Battista, di San Michele, di Santa Maria Formosa, di Sant’Anna, di Sant’Apollonio, di San Francesco, di Santa Maria Maddalena, di Santa Croce, di San Carlo e dell’Immacolata Concezione, l’oratorio dei Defunti e quello dell’ospedale (Visita Origo 1901).
Circa la popolazione della parrocchia di Castel Goffredo, nel 1566 sono numerate 3300 anime circa, di cui 2900 da comunione (Guerrini 1940 b), nel 1654 ne sono contate 2000 (Guerrini 1918; Guerrini 1940 b), nel 1793 erano invece 3200 (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1854, delle 3599 anime complessive della parrocchia, 2400 erano ammesse alla comunione (Visita Corti 1850), mentre nel 1900 la popolazione si attesta sulle 4181 unità (Visita Origo 1901).
Nella seconda metà del XVI secolo il clero della parrocchia era costituito da sei sacerdoti (Montanari 1987). Nel 1717 erano presenti in parrocchia diciotto sacerdoti più due addetti alla chiesa dei Disciplini (Bignotti 1982), mentre dalla visita pastorale del 1777 sono nominati il “preposito”, tre curati e altri sacerdoti non specificati (Visita Pergen 1775). Nel 1854 vi erano, oltre al “prevosto”, tre curati, otto cappellani e cinque chierici (Visita Corti 1850), mentre nel 1961 vi erano il “prevosto” e due vicari cooperatori (Annuario diocesi Mantova 1961).
Se nel 1793 la parrocchia è definita di “libera collazione” (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793), come nel 1843 (Prospetto diocesi Mantova 1843), nella visita pastorale del 1902 viene specificato che la parrocchia di Castel Goffredo è di “nomina vescovile” (Visita Origo 1901).
Se nel 1566 la rendita parrocchiale era di 208 ducati (Montanari 1987), agli inizi del secolo XVII il suo valore era di lire 300 (Guerrini 1940 b). Nel 1793 l’entrata parrocchiale era di 5072 lire (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1854 la medesima parrocchia presentava uno stato economico costituito da 4595,59 lire tra le attività e 2052,42 lire tra le passività (Visita Corti 1850).
Nel 1902 i costumi morali della popolazione sono definiti “buoni” (Visita Origo 1901).
Nel 1566 erano presenti nella parrocchia di Castel Goffredo la scuola del Corpo di Cristo, la compagnia dei Disciplini e il Consorzio dei poveri (Guerrini 1940 b). Nel 1717 vi erano invece la società del Santissimo Sacramento, il Monte di Pietà, la confraternita dei Disciplini (Bignotti 1982). Nel 1770 nella medesima parrocchia erano attive la società del Santissimo Sacramento, la confraternita della Disciplina, la compagnia del Santissimo Rosario, la confraternita dei “Sacchi” (Catalogo clero diocesi di Mantova 1770). Nel 1854 si specifica che la confraternita del Santissimo Sacramento era costituita da 75 confratelli (Visita Corti 1850), mentre nel 1900, accanto a quest’ultimo sodalizio, agivano nella parrocchia anche altre associazioni come i Terziari, le Madri Cattoliche, le Figlie di Maria Immacolata, la compagnia della Madonna del Carmine, la confraternita del Santissimo Rosario, la compagnia del Sacro Cuore di Maria, quella del Preziosissimo Sangue, l’Apostolato della Preghiera, le società per la Propagazione della Fede e Santa Infanzia, per la Santificazione delle feste, contro la bestemmia; vi erano inoltre associazioni cattoliche come la Cassa Rurale, la Società di mutuo soccorso femminile, il comitato parrocchiale (Visita Origo 1901).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Giancarlo Cobelli ]
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