parrocchia di San Filastro vescovo sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Mantova. Già compresa nel pievato di Bozzolano, la “ecclesia de Moso” appare citata nei documenti dei secoli XII e XIII del “Liber potheris Brixiae” fra i fondi del comune di Brescia (Guerrini 1940 b). Se nel 1410 la chiesa di San Filastro era parte della quadra di Asola (Guerrini 1940 b), nella seconda metà del XVI secolo era inserita nella vicaria di Acquanegra, nella diocesi di Brescia (Montanari 1987). Compresa nel movimento di emancipazione dalla diocesi di Brescia, promosso alla fine del secolo XVII dall’abbazia “nullius diocesis” di Asola, che vantava diritti, fondati su documenti falsi o alterati, anche sulle parrocchie di Acquanegra, Beverara, Mosio, Redondesco, Mariana, San Fermo, Casalromano e Castel Goffredo, le quali ricusarono la pretesa dipendenza, nel 1699 la parrocchia di Mosio era assegnata “provvisionaliter” all’arcivescovo di Milano. Nel 1713 tuttavia veniva decretata l’attribuzione, sempre però “provisionaliter”, delle otto parrocchie alla diocesi di Mantova, che vengono chiamate negli atti “terre delegate”. Nel 1784 la parrocchia di San Filastro insieme alle suddette parrocchie veniva definitivamente aggregata alla diocesi di Mantova (Guerrini 1940 b; Milani 1977; Diocesi di Mantova 1986). La parrocchia di Mosio nel 1770 risultava compresa nella vicaria di Redondesco, nella diocesi di Mantova (Catalogo clero diocesi di Mantova 1770), come nel 1793 (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1868 la parrocchia di Mosio risultava inserita nella vicaria foranea di Canneto (Stato clero diocesi di Mantova 1868). Nel 1894 variava ancora la giurisdizione di appartenenza della parrocchia, che veniva attribuita alla vicaria di Redondesco (Stato clero diocesi di Mantova 1894), dove rimaneva sino al 1967 quando era compresa nel vicariato n. 3 di San Carlo Borromeo (RDMn 1967). dove ancora permane (Annuario diocesi Mantova 2001). Nel 1987, perduta la personalità civile dell'ente "chiesa parrocchiale", alla parrocchia di San Filastro vescovoviene conferita la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto (decreto 15 gennaio 1987 a).
Nel territorio della suddetta parrocchia, inclusa nel comune di Acquanegra sul Chiese, sono presenti altri luoghi di culto. Nel 1654 si ha notizia dell’oratorio di San Carlo alle Valli di Mosio (Guerrini 1918). Nella visita pastorale del 1777 vengono nominati l’oratorio di “ius patronato del signor Savini”, l’oratorio di “ius patronato del signor Fachinelli” e l’oratorio delle Valli di Mosio (Visita Pergen 1775). Nella visita pastorale del 1902, oltre a richiamare la frazione di Valli, sono ricordate le chiese di San Carlo e della Maternità di Maria Vergine (Visita Origo 1901).
Circa la popolazione della parrocchia di Mosio, se nel 1566 sono numerate 500 anime circa, di cui 300 da comunione (Guerrini 1940 b), nel 1654 sono contate 450 anime (Guerrini 1918; Guerrini 1940 b) e nel 1793 sono computete 960 persone (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1852, delle 983 anime complessive della parrocchia, che costituiscono 217 famiglie, gli ammessi alla comune erano 693, e gli ammessi alla cresima 675 (Visita Corti 1850), mentre nel 1902 la popolazione si attesta sulle 1111 unità (Visita Origo 1901).
Nella seconda metà del XVI secolo il clero della parrocchia era costituito da un solo sacerdote (Montanari 1987), come nel 1777, quando è nominato il parroco (Visita Pergen 1775). Nel 1852 vi erano invece il parroco e altri due sacerdoti (Visita Corti 1850), mentre nel 1961 vi era il solo parroco (Annuario diocesi Mantova 1961).
Dalla visita pastorale del 1566 si evince che la chiesa di Mosio era “subiectam ecclesie cathedrali Brixie” (Guerrini 1940 b). Se nel 1793 la parrocchia è definita di “libera collazione” (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793), come nel 1843 (Prospetto diocesi Mantova 1843), nella visita pastorale del 1902 viene specificato che la parrocchia di Mosio è di “nomina vescovile” (Visita Origo 1901).
Se nel 1566 la rendita parrocchiale era di 40 ducati, che diventano 70 ducati negli anni settanta del ‘500 (Montanari 1987), nel 1793 l’entrata parrocchiale era di 981 lire (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1902 il beneficio parrocchiale era di lire 813. Nel 1902 i costumi morali della popolazione sono definiti “non tanto buoni” (Visita Origo 1901).
Dalla visita pastorale del 1854 risulta che nella parrocchia di Mosio era attiva la confraternita del Santissimo Sacramento, che era formata da 35 confratelli (Visita Corti 1850). Nel 1902 nella medesima parrocchia vi erano le consorelle di Sant’Anna (Visita Origo 1901).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Giancarlo Cobelli ]
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