parrocchia di San Maurizio martire sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Mantova. Nel basso Medioevo la terra di Redondesco era divisa in tre circoscrizioni ecclesiastiche dipendenti da altrettanti vescovadi: una pieve mantovana, menzionata per la prima volta nel 1045, una pieve veronese, che aveva il proprio centro liturgico in una chiesa di San Zenone di cui sussistono alcuni avanzi, ed infine una chiesa bresciana non plebana, dalla quale proviene la parrocchia oggi esistente (Marani 1977).
Già citata nei documenti del secolo XII e XIII del “Liber potheris Brixiae” fra i fondi rivendicati dal comune di Brescia, in cui si nominano la “ecclesia Sancti Zenonis”, la “contrada Sancti Zenonis”, il “locus Sancti Zeneschi”, il “nemus ad Sanctum Firmum”, la chiesa di Redondesco nel XVI era sede battesimale delle due parrocchie di San Salvatore e di San Fermo. Nel 1410 la chiesa di Redondesco, che appare intitolata a “Sancti Mauritii seu Laurentii”, era parte della quadra di Asola (Guerrini 1940 b). Nella seconda metà del XVI secolo la medesima parrocchia era unita alla vicaria di Acquanegra, nella diocesi di Brescia (Montanari 1987). Compresa nel movimento di emancipazione dalla diocesi di Brescia, promosso alla fine del secolo XVII dall’abbazia “nullius diocesis” di Asola, che vantava diritti, fondati su documenti falsi o alterati, anche sulle parrocchie di Acquanegra, Beverara, Mosio, Mariana, San Fermo, Casalromano e Castel Goffredo, le quali ricusarono la pretesa dipendenza, nel 1699 la parrocchia di Redondesco era assegnata “provvisionaliter” all’arcivescovo di Milano. Nel 1713 tuttavia veniva decretata l’attribuzione alla diocesi di Mantova, sempre però “provisionaliter”, delle otto parrocchie, che vengono chiamate negli atti “terre delegate”. Nel 1784 la parrocchia di San Maurizio martire insieme alle suddette parrocchie veniva definitivamente aggregata alla diocesi di Mantova (Guerrini 1940 b; Milani 1977; Ragazzi 1960; Diocesi di Mantova 1986). La parrocchia di Redondesco nel 1770 risultava compresa nella vicaria di Redondesco, nella diocesi di Mantova (Catalogo clero diocesi di Mantova 1770), come nel 1793 (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1868 la parrocchia di Redondesco era inserita nella vicaria foranea di Canneto (Stato clero diocesi di Mantova 1868). Nel 1894 variava ancora la giurisdizione di appartenenza della parrocchia, che veniva attribuita alla vicaria di Redondesco (Stato clero diocesi di Mantova 1894), dove rimaneva sino al 1967 quando era compresa nel vicariato n. 3 di San Carlo Borromeo (RDMn 1967). dove ancora permane (Annuario diocesi Mantova 2001). Nel 1987, perduta la personalità civile dell'ente "chiesa parrocchiale", alla parrocchia di San Maurizio martireviene conferita la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto (decreto 15 gennaio 1987 a).
Nel territorio della suddetta parrocchia, inclusa nel comune di Redondesco, oltre alla parrocchiale e alle citate chiese di San Zenone e San Genesio, citate nel “Liber potheris Brixiae”, sono presenti altri luoghi di culto. Nella visita pastorale del 1566 si ha notizia della chiesa di San Pietro, della chiesa di San Zenone, della chiesa di San Rocco, della chiesa di Santa Sebina e della chiesa di San Cassiano (Guerrini 1940 b; Ragazzi 1960). Nel 1654 sono richiamati gli oratori di San Salvatore, dei Santi Fabiano e Sebastiano, di San Cassiano di ius patronato dei conti Arrivabene, di San Pietro, di San Zenone e di San Rocco (Guerrini 1918). Nella visita pastorale del 1902 vengono ricordati gli oratori di San Domizio, di San Salvatore, di San Pietro (Visita Origo 1901).
Circa la popolazione della parrocchia di Redondesco, se nel 1566 sono numerate 3000 anime circa, di cui 1600 da comunione (Guerrini 1940 b), nel 1654 sono contate 900 anime (Guerrini 1918; Guerrini 1940 b), mentre nel 1793 sono computate 1663 persone (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1852, delle 1848 anime complessive della parrocchia, che costituiscono 450 famiglie, 1325 erano ammesse alla comunione e 1540 ammesse alla cresima (Visita Corti 1850), mentre nel 1902 la popolazione si attesta sulle 2200 unità (Visita Origo 1901).
Nella seconda metà del XVI secolo il clero della parrocchia era costituito da cinque sacerdoti (Montanari 1987). Nel 1728 erano presenti in parrocchia diciannove sacerdoti (Ragazzi 1960), mentre dalla visita pastorale del 1777 sono nominati il “preposito”, un curato e due sacerdoti (Visita Pergen 1775). Nel 1852 vi erano, oltre al “preposito” e al curato, altri quattro sacerdoti (Visita Corti 1850), mentre nel 1961 vi era il solo “prevosto” (Annuario diocesi Mantova 1961).
Nella visita pastorale del 1566 la chiesa di Redondesco non era “unita neque de iurepatronato et eius collatio spectat ad sanctam Sedem apostolicam vel ad ordinarium respective” (Guerrini 1940 b). Se nel 1793 la parrocchia è definita di “libera collazione” (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793), come nel 1843 (Prospetto diocesi Mantova 1843), nella visita pastorale del 1902 viene specificato che la parrocchia di Redondesco è di “nomina vescovile” (Visita Origo 1901).
Se nel 1566 la rendita parrocchiale era di 180 piò, che diventano 260 ducati negli anni settanta del ‘500 (Montanari 1987), nel 1793 l’entrata parrocchiale era di 4602 lire (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1850 la medesima parrocchia presentava uno stato economico costituito da 2388,99 lire tra le attività e 1740,00 lire tra le passività (Visita Corti 1850). Nel 1902 il beneficio parrocchiale aveva un reddito di lire 1400; i costumi morali della popolazione sono così definiti: “stante le condizioni attuali, discrete, tollerabili” (Visita Origo 1901).
Nel territorio della parrocchia di Redondesco c’era il monastero di San Salvatore, il primo centro religioso nel territorio che diede poi origine alla parrocchia prepositurale di Redondesco (Ragazzi 1960).
Nel 1566 era presente nella parrocchia di Redondesco la scuola del Corpo di Cristo (Guerrini 1940 b). Nel 1770 nella medesima parrocchia erano attive la società del Santissimo Sacramento, la confraternita della Disciplina, la compagnia del Santissimo Rosario e la società della Santissima Trinità (Catalogo clero diocesi di Mantova 1770). Nel 1852 si specifica che la confraternita del Santissimo Sacramento era costituita da 26 confratelli (Visita Corti 1850), mentre nel 1902, accanto a quest’ultimo sodalizio, agivano nella parrocchia anche la compagnia di San Domizio, la società della Madonna del Rosario di Pompei, la confraternita del Sacro Cuore di Gesù, la confraternita della Dottrina Cristiana (Visita Origo 1901).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Giancarlo Cobelli ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/7101041/