parrocchia di San Martino vescovo sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Mantova. Già citata in una “charta donationis” del codice diplomatico longobardo, datata 13 giugno 765, in cui si fa riferimento alla “ecclesia Sancti Martini Gusenago […] prope fluvium Alisionem” (San Martino 1996), nel 1037 la “plebs de Gusfenago” è nominata nell’elenco delle pievi di pertinenza della diocesi di Mantova del 1037 (Marani 1977; San Martino 1996). La circoscrizione plebana di San Martino Gusnago, corrispondente all’estensione delle proprietà fondiarie di cui era dotata, comprendeva Ceresara, Villa Cappella, Piubega e le rispettive zone limitrofe (San Martino 1996). Nel 1610 la “parochia” di San Martino è compresa nel vicariato foraneo di Piubega (Constitutiones 1610), come peraltro nel 1770 (Catalogo clero diocesi di Mantova 1770) e nel 1793 (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1817 è confermata la sua appartenenza al vicariato XXII di Piubega (Elenco sacerdoti diocesi Mantova, 1817), mentre nel 1843 la parrocchia di San Martino risulta far parte della vicaria foranea di Castel Goffredo nel distretto VI della provincia di Mantova (Prospetto diocesi Mantova 1843), sino al 1967 quando viene inserita nel vicariato n. 4 di San Luigi Gonzaga (RDMn 1967), dove ancora permane, anche se temporaneamente assegnata al vicariato III di San Carlo Borremeo (Annuario diocesi Mantova 2001). Nel 1986 la parrocchia di San Martino vescovo aggrega la soppressa parrocchia di Santa Margherita di Bocchere, nel comune di Castel Goffredo (decreto 27 giugno 1986). Nel 1987, perduta la personalità civile dell'ente "chiesa parrocchiale", alla parrocchia di San Martino vescovo viene conferita la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto (decreto 15 gennaio 1987 a).
Nel territorio della suddetta parrocchia, inclusa nel comune di Ceresara, oltre alla parrocchiale, sono presenti altri luoghi di culto. Dalla visita pastorale del 1544 è testimoniata la presenza di una “ecclesia campestris sub invocatione Sancti Marini” (Putelli 1934), mentre nella visita apostolica del 1575 si accenna all’esistenza della chiesa di San Lazzaro, costruita dal nobile Agostino Aldegato (Visita Peruzzi 1575). Nella visita pastorale del 1776 viene nominato sempre l’oratorio di San Lazzaro di “ius patronato” dei conti Zappaglia (Visita Pergen 1775). Nella visita pastorale del 1902 viene riportata la divisione del territorio parrocchiale nelle frazioni di San Lazzaro e Corte Nuova (Visita Origo 1901).
Circa la popolazione della parrocchia, se nel 1544 sono numerate 515 “anime da comunione” (Putelli 1934), che scendono a circa 400 nel 1575 (Visita Peruzzi 1575), nel 1793 sono contate 538 anime (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1851, delle 560 anime complessive della parrocchia che formano 110 famiglie, 399 sono “anime da comunione (Visita Corti 1850), mentre nel 1902 la popolazione si attesta sulle 980 unità (Visita Origo 1901).
Da una “cartha commutationis” del 25 settembre del 771 si ha notizia del primo rettore della chiesa di San Martino in Gusnago. Dal 1231 era attivo nella pieve di San Martino un capitolo plebano costituito da tre “confratres” e un arciprete (San Martino 1996). Nell'elenco riportato nel "liber decime imposite Mantuano clero" degli anni 1295-1298 è nominato l'"archipresbiter Sancti Martini in Cosenago" (Lombardia et Pedemontium 1990). Se nel 1544 era presente un rettore (Putelli 1934), nel 1575 accanto al “rector” vi era anche un cappellano (Visita Peruzzi 1575), come peraltro nel 1776 quando si specifica che oltre all’arciprete, vi era un confessore con funzione di curato (Visita Pergen 1775). Nel 1851 il clero parrocchiale era formato dal parroco e un curato (Visita Corti 1850), mentre nel 1961 vi era il solo parroco (Annuario diocesi Mantova 1961).
Definita nel 1793 parrocchia di “libera collazione” (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793), nella visita pastorale del 1902 veniva specificato che la parrocchia di San Martino era di “nomina vescovile” (Visita Origo 1901).
Se nel 1544 la rendita del rettore era di 130 ducati (Putelli 1934), nel 1793 la parrocchia di San Martino aveva una entrata di lire 4375 (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1851 la medesima parrocchia presentava uno stato economico costituito da 549,22 lire tra le attività e 380,00 lire tra le passività (Visita Corti 1850), mentre nel 1902 il beneficio parrocchiale era di lire 1970 (Visita Origo 1901).
Nel 1901 i costumi morali degli abitanti della parrocchia sono definiti “buoni” (Visita Origo 1901).
Nel 1544 era attiva nella parrocchia la società del Santissimo Corpo di Cristo, costituita da 50 confratelli (Putelli 1934), mentre nella visita pastorale del 1575 viene nominata la compagnia del Santissimo Sacramento (Visita Peruzzi 1575). Dal 1770 è testimoniata la presenza anche della compagnia del Santissimo Rosario, insieme a quella del Santissimo Sacramento (Catalogo clero diocesi di Mantova 1770). Quest’ultima è confermata anche nel 1902, insieme alla confraternita di San Luigi (Visita Origo 1901).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Giancarlo Cobelli ]
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