parrocchia di San Michele arcangelo sec. XVI - 1986
Parrocchia della diocesi di Mantova. Già dedicata ai Santi Michele e Giusto, come risulta dalla visita pastorale del 1566 e dallo “status beneficiorum dioecesis brixiensis” degli anni 1600-1610 (Guerrini 1940 b), la chiesa parrocchiale di Beverara risulta intitolata a San Michele arcangelo, come risulta dal “Catalogi quatuor compendiarii quos Coelum sanctae brixianae ecclesiae circumplecitur” del 1654 e da altre fonte successive (Guerrini 1918; Visita Pergen 1775; Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793; Visita Corti 1850; Visita Origo 1901), dedicazione che tuttora conserva (Annuario diocesi Mantova 2001).
Già direttamente dipendente dal capitolo della cattedrale di Brescia, nel 1410 la chiesa di San Michele di Beverara era parte della quadra di Asola (Guerrini 1940 b). Nella seconda metà del XVI secolo la medesima parrocchia era unita alla vicaria di Acquanegra, nella diocesi di Brescia (Montanari 1987). Compresa nel movimento di emancipazione dalla diocesi di Brescia, promosso alla fine del secolo XVII dall’abbazia “nullius diocesis” di Asola, che vantava diritti, fondati su documenti falsi o alterati, anche sulle parrocchie di Acquanegra, Beverara, Mosio, Redondesco, Mariana, San Fermo, Casalromano e Castel Goffredo, le quali ricusarono la pretesa dipendenza, nel 1699 la parrocchia di San Michele di Beverara era assegnata “provvisionaliter” all’arcivescovo di Milano. Nel 1713 tuttavia veniva decretata l’attribuzione, sempre però “provisionaliter”, delle otto parrocchie alla diocesi di Mantova, che vengono chiamate negli atti “terre delegate”. Nel 1784 la parrocchia di San Michele di Beverara insieme alle suddette parrocchie veniva definitivamente aggregata alla diocesi di Mantova (Guerrini 1940 b; Milani 1977; Diocesi di Mantova 1986). Infatti la parrocchia di San Michele di Beverara nel 1770 risultava compresa sempre nella vicaria di Acquanegra, nella diocesi di Mantova (Catalogo clero diocesi di Mantova 1770), come nel 1793 (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793), mentre nel 1843 la parrocchia di San Michele era inserita nella vicaria foranea di Redondesco nel distretto VII della provincia di Mantova (Prospetto diocesi Mantova 1843). Nel 1868 la medesima parrocchia era unita alla vicaria di Canneto (Stato clero diocesi di Mantova 1868), dove permaneva sino al 1967 quando era compresa nel vicariato n. 3 di San Carlo Borromeo (RDMn 1967). Nel 1986 la parrocchia di San Michele arcangelo in Beverara, inclusa nel comune di Acquanegra sul Chiese, era soppressa ed il territorio veniva aggregato alla parrocchia di San Tommaso apostolo di Acquanegra sul Chiese (decreto 27 giugno 1986).
Circa la popolazione della parrocchia di Beverara, se nel 1566 sono numerate circa 136 anime, di cui 120 da comunione (Guerrini 1940 b), e nel 1654 sono contate 55 anime (Guerrini 1918; Guerrini 1940 b), nel 1793 vi erano 120 anime (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1852 le anime complessive della parrocchia erano 185, che costituiscono 39 famiglie (Visita Corti 1850), mentre nel 1901 la popolazione si attesta sulle 223 unità (Visita Origo 1901).
Nella seconda metà del XVI secolo il clero della parrocchia era costituito da un solo sacerdote (Montanari 1987); dalla visita pastorale del 1776 risulta che, oltre al parroco, vi erano altri quattro sacerdoti (Visita Pergen 1775). Nel 1852 vi era invece il solo parroco (Visita Corti 1850), mentre nel 1961 vi era il solo vicario economo (Annuario diocesi Mantova 1961).
Dalla visita pastorale del 1566 risulta che la parrocchia di Beverara “est subdita ecclesie cathedrali Brixie et ad ipsam accedit ad accipiendum s. crisma” (Guerrini 1940 b). Nel 1793 la parrocchia è definita di “libera collazione” (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793), come nella visita pastorale del 1901 (Visita Origo 1901).
Se nel 1566 la rendita parrocchiale era di 200 ducati (“percepit de redditu ducatos 200 vel circa” dicono gli atti della visita pastorale) (Guerrini 1940 b), che diventano 208 ducati negli anni settanta del ‘500 (Montanari 1987), nel 1793 risulta che la rendita è di 1064 lire (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793). Nel 1852 la medesima parrocchia presentava uno stato economico costituito da 478,63 lire tra le attività e 405,44 lire tra le passività (Visita Corti 1850), mentre nel 1901 il beneficio parrocchiale era di lire 1603 (Visita Origo 1901).
Nel 1902 i costumi morali della popolazione sono così definiti: “vi è poca frequenza alla chiesa, eccetto nelle solennità e non troppo buoni costumi” (Visita Origo 1901).
Nel 1566 era presente nella parrocchia di Beverara la scuola de Corpo di Cristo (Guerrini 1940 b). Dalla visita pastorale del 1901 risulta che nella parrocchia di Beverara erano attive l’"associazione delle pie anime del Sacro Cuore di Gesù" e l’associazione della Beata Vergine del Carmine (Visita Origo 1901).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Giancarlo Cobelli ]
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