capitano di giustizia sec. XVI - sec. XVIII
Magistratura di origine ducale il capitano di giustizia, membro del Consiglio segreto – organo consultivo del governatore – conservò anche in epoca spagnola la primaria funzione di giudice criminale e di tutore della sicurezza pubblica, soprattutto contro briganti e banditi. Al capitano, le Nuove Costituzioni del 1541, confermavano infatti la giurisdizione sui reati criminali commessi nella città di Milano e nei borghi e Terre compresi entro un raggio di 10 miglia e gli riconoscevano inoltre l’autorità di giudicare i reati avvenuti nei territori non compresi entro tale cerchia, per i quali era prevista la pena capitale, la confisca dei beni, il mandato di cattura, purché il suo intervento non fosse già stato preceduto da quello del giudice criminale locale. Le funzioni di polizia e sicurezza, confermate dalle Nuove Costituzioni, comprendevano anche il rilascio di licenze per la vendita di vino al minuto, per lo sparo del mortaretto, per l’organizzazione di spettacoli pubblici.
Ma al capitano di giustizia veniva attribuita anche la secondaria funzione di giudice civile, funzione a lui delegate solo “straordinariamente” essendo materia di esclusiva competenza del podestà.
Tale “straordinarietà” avveniva per cause civili aventi come soggetti tutti coloro i quali godessero del foro privilegiato: si trattava dei senatori, dei questori dei due magistrati, del tesoriere, degli avvocati fiscale, dei loro segretari e cancelliere, ed eccezionalmente di alcuni “enti” come i Gesuiti di Brera.
Al capitano, come giusdicente, era subordinato un vicario, dottore in diritto civile e penale; come funzionario di polizia, un luogotenente con tre bargelli, ciascuno dei quali doveva avere alle proprie dipendenze almeno dodici sbirri.
Secondo un ordine regio del 1595 il capitano di giustizia, per le importanti e strategiche funzioni a lui attribuite, veniva nella gerarchia ufficiale subito dopo i membri dei due magistrati.
Con l’affermarsi delle riforme settecentesche il capitano di giustizia si vide prima progressivamente sottratte le competenze di carattere civile poi, nel 1786, per volere di Giuseppe II, venne definitivamente soppresso e sostituito dal Tribunale criminale composto da un capo, un vice e quattro consiglieri assessori.
Tuttavia cinque anni più tardi, nel 1791, tale carica venne nuovamente istituita da Leopoldo II e sopravvisse anche agli attacchi inferti dagli invasori francesi (Bendiscioli 1957 a; Bendiscioli 1957 b; Visconti 1913).
ultima modifica: 19/01/2005
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