congregazione generale dei 65 anziani 1595 - 1758
Era l’assemblea più rappresentativa del Ducato poiché vi concorrevano i 65 Anziani – 61 nel secolo XVIII dopo lo smembramento delle terre ad occidente del lago Maggiore in conseguenza delle guerre di successione settecentesche – delle pievi che lo componevano. Non esistendo atti istitutivi o riconoscimenti formali della sua istituzione, le prime notizie precise si possono trarre dal decreto senatorio del 20 ottobre 1595.
Tale documento, dettando le norme relative alla elezione del nuovo Sindaco generale, ricorda che l’anziano di ogni pieve era scelto dai consoli e dai sindaci di tutte le comunità che componevano la pieve, dopo aver consultato in proposito tutti i capi di casa (decreto 20 ottobre 1595). Gli Anziani della Congregazione, così eletti, potevano venire esonerati dal loro incarico e sostituiti da altri “ubi eis non placeat stare in iam ellectis” benché, esaminando le loro presenze nei verbali delle riunioni, si possa affermare che in linea di massima essi rappresentavano la loro pieve per molti anni, probabilmente a vita.
La scelta degli Anziani era ristretta entro la piccola cerchia degli amministratori delle comunità maggiori, della nobiltà locale e dei proprietari terrieri. Gli eletti erano per lo più individui esperti in materia fiscale per aver appaltato gabelle, affittato dazi, controllato bilanci locali; taluni possedevano una solida preparazione giuridica, essendo procuratori di notai; la maggioranza erano proprietari di estesi fondi ed avevano interessi diversi strettamente legati alla pieve di appartenenza. Gli Anziani non sembra provenissero da ambienti tanto diversi da quelli dei Sindaci generali: le loro famiglie, erano meno prestigiose ed occupavano posizioni sociali inferiori, ma erano anch’esse economicamente legate alla terra ed agli apparati amministrativi locali.
La convocazione dei 65 Anziani nella città di Milano spettava ai Sindaci generali, dopo aver richiesto l’autorizzazione al governatore e avergli garantito la presenza di un segretario regio e dei Sindaci generali dello stato. Le occasioni in cui tale Congregazione venne convocata furono poche: lo stesso decreto del Senato del 20 ottobre 1595, che la riconobbe ufficialmente, restringeva il campo delle sue competenze invitando la Congregazione generale a scegliere tra i suoi componenti 18 Anziani che la rappresentassero a pieni poteri in una Congregazione minore, detta appunto “dei 18” (decreto 20 ottobe1595).
Tale decreto stabiliva poi che la conduzione degli affari del Ducato fosse prerogativa dei Sindaci generali e della Congregazione dei 18, delegata appunto a trattare “tutti li negozi in nome di tutte le Comunità della Provincia”: la Congregazione generale doveva quindi rinunciare a qualsiasi intervento operativo e limitarsi ad eleggere i Sindaci ed i 18 Anziani, membri della Congregazione minore.
Tuttavia considerazioni di carattere economico indussero i 65 rappresentanti delle pievi a rinunciare alla facoltà di eleggere i 18, delegando tale prerogativa ai Sindaci (Congregazione del Ducato, verbale 5 luglio 1599). L’elezione dei Sindaci generali rimase dunque l’unico potere effettivo attribuito alla Congregazione generale che venne definitivamente abolita con la riforma del 10 febbraio 1758 (editto 10 febbraio 1758).
ultima modifica: 03/04/2006
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