consulta di stato 1802 gennaio 26 - 1805 maggio 9
Organo di governo previsto dalla costituzione della Repubblica italiana approvata a Lione nel gennaio 1802, la Consulta di stato era “composta di otto cittadini d’età non inferiore ai 40 anni […], distinti per segnalati servigi resi alla Repubblica” (art. 54). La loro elezione veniva effettuata dai tre collegi elettorali dei possidenti, dei dotti e dei commercianti, “organo primitivo della sovranità nazionale”, che presentavano altrettante liste alla Censura, la quale operava la scelta, “alla pluralità assoluta de’ voti”, provvedendo inoltre a proclamare eletti quanti si trovavano nominati da tutti tre i collegi, “pure con pluralità assoluta” (art. 36-37).
Presieduta dal presidente della Repubblica o, in sua mancanza, dal ministro degli affari esteri, scelto tra i suoi membri (art. 55), la Consulta era “specialmente incaricata dell’esame de’ trattati diplomatici e di tutto ciò che ha rapporto agli affari esteri dello Stato” (art. 56). Ad essa spettava discutere “le istruzioni relative alle negoziazioni diplomatiche”. I trattati non si potevano poi considerare “definitivi se non approvati dalla maggiorità assoluta de’ suoi membri” (art. 57). Formavano inoltre oggetto di decreti speciali della Consulta “tutte le misure particolari non appoggiate dal testo di veruna legge generale, ma però reclamate dalla sicurezza dello Stato” (art. 60). Ogni decreto della Consulta era comunque “sempre ristretto al caso speciale che lo ha determinato” (art. 62).
L’iniziativa degli affari da trattarsi dall’organo consulente spettava esclusivamente al presidente, il quale aveva inoltre “voto preponderante in parità di suffragi” (art. 63). Nei casi di cessazione, rinuncia o morte del presidente della Repubblica, alla Consulta competeva l’elezione del successore, che doveva avvenire “a pluralità assoluta de’ voti”, nel termine di 48 ore (art. 64). Ad essa spettava inoltre, “dopo l’intervallo di tre anni”, la proposta ai collegi di eventuali riforme agli articoli della costituzione (art. 128).
La nomina dei primi consultori di stato venne promulgata dalla Consulta di Lione il 26 gennaio 1802: a ricoprire l’incarico furono allora scelti i cittadini Caprara, Containi, Fenaroli, Luosi, Marescalchi, Moscati, Paradisi e Serbelloni, in seguito sostituito dal Guicciardi (costituzione 1802).
Il 9 maggio 1805 i membri della Consulta furono chiamati a far parte del neoistituito organo centrale del Regno d’Italia, il Consiglio di stato, di cui il Consiglio dei consultori divenne uno degli organi insieme al Consiglio degli uditori e a quello legislativo (decreto 9 maggio 1805).
ultima modifica: 19/01/2005
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